Mosca, 29 febbraio 2024 - Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato davanti alle camere riunite l'entrata in servizio attivo dei missili balistici intercontinentali Sarmat, appena consegnati all'esercito. "I primi missili balistici pesanti Sarmat prodotti in serie sono stati consegnati alle Forze Armate. Presto li mostreremo in servizio di combattimento nelle zone in cui saranno schierati".
Il sistema missilistico strategico russo Sarmat è una delle nuove super armi volute da Putin, assieme al misterioso missile Burevestnik, Sarmat, Kinzhal, Tsirkon e ai sottomarini Poseidon. Lo zar ha anche aggiunto che proprio il missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik e il missile sottomarino armabile con testate nucleari Poseidon hanno quasi completato i test.
Il Sarmat, missile balistico con capacità atomica, può arrivare a colpire gli Stati Uniti portando con sè 15 testate nucleari per poi sganciarle lungo una traiettoria di volo lunga fino a 18mila chilometri. Inattaccabile, è realizzato interamente con componenti made in Russia, e quindi non risente delle sanzioni Occidentali.
Già a settembre dello scorso anno il Cremlino minacciava dichiarando che il sistema missilistico strategico Sarmat era stato posto in "modalità da combattimento", facendo intendere che la Russia aveva innalzato il livello di allerta.
La Nato lo chiama SS-30 Satan 2, per i russi invece è il sistema RS-28 Sarmat. Il nuovo missile balistico intercontinentale ha sostituito il vecchio R-36M. Suo punto di forza è la capacità di eludere le difese missilistiche grazie alla grande velocità di salita (20,7 Mach), trasportando in zona suborbitale fino a 15 testate nucleari (MIRV) o 24 veicoli ipersonici Avangard (MARV), per un raggio d'azione di circa 18.000 km.
Il missile è lungo più di 35 metri e supera le 200 tonnellate di peso. Può toccare una velocità equivalente a 20 volte quella del suono, bucando le difese le difese aeree avversarie. Il Sarmat RS-28 è stato testato nell'aprile del 2022. Putin era presente, ma da allora il progetto ha subito un ritardo: il primo Sarmat doveva entrare in servizio alla fine del 2022. Ma solo nel febbraio 2023 è stato annunciato "un nuovo missile pesante" sarebbe stato presto pronto per l'uso.