Minsk, 24 maggio 2024 - Vladimir Putin è arrivato ieri sera a Minsk ricevuto dal suo fido alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Lo zar resterà per due giorni in cui parlerà con Lukashenko di questioni di sicurezza, inclusa la seconda fase delle esercitazioni nucleari russe con la partecipazione della Bielorussia, dove sono state dislocate da Mosca già dalla fine di aprile, e probabilmente del Suwalki gap, il corridoio di Suwałki, un tratto di terra scarsamente popolato che si estende per circa 100 chilometri lungo il confine polacco-lituano e che secondo gli esperti potrebbe essere nelle mire dell'asse Mosca-Minsk per tagliare fuori dalla Polonia, cioè dalla Nato, da tre Stati baltici ex sovietici come l'Estonia, la Lettonia e la Lituania.
Il Suwalki gap
l corridoio di Suwałki prende il nome della dalla città polacca di Suwałki. E' una zona diventata improvvisamente 'calda' quando la Polonia lasciò il Patto di Varsavia e i Paesi Baltici decisero di separarsi dall'URSS, per poi aderire alla NATO e all'Unione europea. Nel tempo è andato ad assumere una posizione sempre più importante dal punto di vista militare, geopolitico, ma anche economico per Mosca perché è una rotta commerciale fondamentale tra l'oblast di Kaliningrad, enclave russa, e la Bielorussia.
Mosca ha chiesto due volte, negli anni '90 e all'inizio degli anni 2000, di negoziare la creazione di un corridoio extraterritoriale per collegare Kaliningrad con Hrodna in Bielorussia, ma proprio Polonia, Lituania e Unione europea si opposero. Le tensioni poi esplosero chiaramente nel 2014 a seguito dell’annessione della Russia della Crimea. E peggiorarono con l'Operazione speciale in Ucraina.
Mosca potrebbe attaccare nel corridoio
La conseguenza fu un'impennata di uomini e mezzi Nato nella zona. La Ue a giugno 2022 decise di bloccare i passaggi via terra per Kaliningrad. E proprio qui, nel corridoio Suwalki, secondo gli analisti del pentagono, la Russia potrebbe tentare un'azione di forza per isolare i Paesi Baltici dal resto dell'Occidente, e riportarle sotto l'influenza del Cremlino, politicamente o militarmente.
La seconda fase esercitazioni nucleari russe
E la seconda fase delle esercitazioni nucleari russe, ne sono previste tre e sulla terza si sa poco, con la partecipazione della Bielorussia non può far star tranquillo l'Occidente, visto che prima di invadere l'Ucraina ci furono proprio esercitazioni militari di Mosca e Minsk. Inoltre è un test di prova per i pochi battaglioni bielorussi, insuffficienti per proprie operazioni militari, e ormai inquadrati, con la benedizione di Lukashenko, a supporto delle forze armate russe.