Roma, 29 gennaio 2023 - Vladimir Putin e il vertice sull’Artico, proprio mentre l'Oms diffonde una nuova guida sul rischio nucleare. Secondo la Tass il presidente russo venerdì ha incontrato il Consiglio di sicurezza. Tra i presenti il ministro della difesa Sergej Shoigu e il capo dell’intelligence straniera Sergej Naryshkin. Tra gli argomenti in discussione "questioni interne" ma anche il fianco settentrionale del paese. L'Artico russo è il "bancomat di Putin", una riserva strategica di materie prime, gas e petrolio prima di tutto.
Le ambizioni di Putin sull’Artico
L’obiettivo di Putin è chiaro dal 2001, quella è la data della prima 'richiesta' all'Onu: espandere i confini della sua piattaforma continentale nell’Oceano Artico. In premessa bisogna ricordare che la Russia possiede la più ampia costa artica del mondo.
Che cos'è la piattaforma continentale
Come chiarisce il Cesi - centro studi internazionali - la piattaforma continentale rappresenta "il naturale prolungamento del territorio dello Stato al di là della sua demarcazione costiera (...). In questo spazio di mare lo Stato costiero esercita i diritti di sfruttamento soltanto sul fondale e sulle risorse non viventi. I diritti sulla piattaforma continentale possono essere reclamati dallo Stato costiero soltanto se esiste una reale continuità territoriale tra la massa di terra emersa e il fondale sottomarino".
"A chi appartiene il Polo Nord"
Francesca Santoro, oceanografa all’Unesco, chiarisce: "Tutto lo spazio marittimo è governato dalla legge quadro delle Nazioni Unite, l’Unclos. A New York si sta negoziando un nuovo trattato che si occupi proprio della tutela della biodiversità nelle acque fuori dalla giurisdizione nazionale". Con lo scioglimento dei ghiacci i passaggi a Nord est e a Nord ovest sono diventati molto appetibili perché rotte commerciali che consentono di risparmiare tempo e denaro. Ragiona Santoro: "Non essendoci stato finora un grande interesse economico, se ne sono occupati solo i ricercatori che da 40 anni vanno dicendo esattamente quello che sta succedendo sotto i nostri occhi. E questo è un po’ frustrante".
"Oggi il Polo Nord non è tutelato"
Quindi oggi il Polo nord non è tutelato? "No, in questo momento no, ma purtroppo gran parte del mare non è tutelato - chiarisce l'oceanografa - quando siamo fuori dalla giurisdizione nazionale".
La prima richiesta di Putin nel 2001
La corsa del Cremlino all'Artico è iniziata nel 2001 quando Mosca per la prima volta presentò all’Onu una richiesta formale perché fosse riconosciuta alla Russia la dorsale montuosa sottomarina di Lomonosov. La tesi di Mosca è che rappresenta la continuazione della sua piattaforma continentale e per questo parte del territorio russo.
La bandiera russa al Polo nord
Il 2 agosto 2007 l'esploratore - ed eroe russo - Artur Chilingarov piantò il tricolore del suo paese sul fondo del Mar glaciale artico, in corrispondenza del Polo nord, a 4mila metri di profondità. Una tappa simbolica nella 'guerra artica'.