Mercoledì 4 Settembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Esteri

"Presto una nuova arma atomica". Zar Vladimir Putin alza la tensione

"Sarà unica al mondo e ci garantirà per decenni". E’ il misterioso missile esploso lo scorso agosto Ieri Putin ha premiato le vedove dei cinque ingegneri morti durante l’incidente nella base artica

Vladimir Putin, 67 anni, guida la Russia come presidente o premier dal 2000

Vladimir Putin, 67 anni, guida la Russia come presidente o premier dal 2000

Roma, 23 novebre 2019 - La scena è da Impero, l’immaginario post sovietico: Vladimir Putin, l’ex 007 zar di tutte le Russie, parla a cinque vedove per spaventare cinque continenti con un’arma nucleare "senza equivalenti al mondo". Il presidente russo promette alle moglie dei cinque ingegneri dell’agenzia russa Rosatom morti l’8 agosto scorso (con altre due persone) nella base artica di Nenoska, che "certamente, quest’arma sarà perfezionata a ogni costo". Di più: dotarsi di questo tipo di armi assicurerà "la sovranità e la sicurezza della Russia per i decenni a venire", oltre a far sì che i morti per la patria "abbiano vissuto con onore". Fiori, medaglie e onorificenze postume per il rituale sacrificio umano in nome di una "tecnologia unica", il cui possesso – precisa lo zar – è "di per sé la garanzia più affidabile per la pace sul pianeta".

Putin di più non dice sul razzo "invulnerabile" e con "raggio illimitato" che diventerà l’arma suprema di Mosca, ma quel che scandisce e ribadisce di fronte ai componenti del Consiglio di sicurezza russo – secondo la versione dell’agenzia Interfax – basta e avanza a restituire a Mosca il centro della scena nel rapporto sempre più teso con gli Stati Uniti e con le cancellerie occidentali. Colpa vostra, lamenta Putin. "Il ritiro degli Usa dal Trattato Inf con un pretesto inventato – puntualizza – ha inflitto un serio colpo al sistema di controllo delle armi". Ancora: "La minaccia della proliferazione dei missili di questa classe ha aumentato la tensione globale".

E la Russia non si tira certo indietro. Il nuovo programma statale sugli armamenti per il periodo fino al 2033 deve prevedere una più vasta gamma di armi laser e ipersoniche, robot da combattimento e droni, con "un uso attivo delle tecnologie dell’intelligenza artificiale nella produzione militare", è la marziale promessa. Obiettivo: "La quota delle armi avanzate nelle forze russe deve raggiungere il 70% del totale nei prossimi anni" e "deve essere persino più alta nelle aree chiave di sviluppo come le forze strategiche nucleari", proclama il leader.

È dal giorno dell’incidente avvenuto a Nenoska, base offshore dell’ oblast di Arckhangelsk, in pieno Mar Bianco, che il complesso militar-industriale di Mosca è tornato sotto i riflettori. L’esplosione di un razzo nucleare nel programmato test 9M730 classe Burevestnik, causò almeno 7 morti e 7 feriti (su questo bilancio concorda la maggior parte delle fonti) e generò un forte aumento della radioatività (inizialmente non ammesso). Solo il 14 agosto un treno speciale evacuò i 450 abitanti dell’area inaccessibile, mentre i 185.000 abitanti della vicina Severodvinsk (47 km da Nenoska) non furono inizalmente avvisati, nonostante la radioattività 16 volte più alta del normale. Silenzio anche sulle operazioni di decontaminazione. Tutto sacrificato al traguardo che i generali di Putin declamano: il primo missile con testata nucleare pensato per volare anche per più di un giorno in ogni angolo della Terra. "Invincibile". Secondo lo zar.