New York, 2 ottobre 2024 – Monta ancora il caso Puff Daddy, mentre si aggiungono accuse su accuse contro il rapper, all’anagrafe Sean Combs, arrestato a Manhattan lo scorso 17 settembre per racket e traffico sessuale. In una conferenza stampa ieri l’avvocato texano Tony Buzbee ha annunciato che rappresenterà 120 vittime di presunti stupri e aggressioni sessuali da parte di ‘Diddy’, 60 uomini e 60 donne, in quella che si annuncia come una delle più grandi cause collettive nell’era del #Metoo. Tra i clienti dell’avvocato, 25 erano minori all’epoca dei fatti denunciati. Anche un bambino 9 anni. "Il più grande segreto dell'industria dell'intrattenimento è stato finalmente rivelato al mondo – ha affermato Buzbee, citato dalla BBC – Il muro del silenzio ormai è stato rotto”.
Le accuse contro la star dai mille pseudonimi, P. Diddy, Puffy, Diddy, Puff Daddy, e Love, coprono un arco di tempo di 33 anni. Le prime si riferiscono al 1991, le ultime a quest’anno. La maggior parte si concentrano però dopo il 2015.
Sempre secondo la ricostruzione di Buzbee, la maggior parte dei querelanti sostengono di essere stati abusati dopo le feste organizzate da Puff Daddy, conosciuto anche come P Diddy. I pretesti per i White Party erano svariati: l’uscita di un album, il capodanno, l’Independence Day... In altri casi incontri fatti passare come audizioni per ragazzi alla ricerca del successo, sarebbero finiti con uno stupro.
Tra le testimonianze l’avvocato cita quella di un uomo che denuncia di essere stato stuprato in uno studio di registrazione a New York quando aveva solo 9 anni. E ancora: Puff Daddy avrebbe attirato in casa sua un ragazzino, lusingandolo e prospettandogli un futuro da star. Una volta soli, il rapper l’avrebbe costretto a un rapporto orale.
Sempre Buzbee sostiene che c’era un chiaro modus operandi: alle presunte vittime venivano offerte bevande corrette. Dopo avveniva l’aggressione.
Il numero di denuncianti potrebbe lievitare. Lo studio di Buzbee starebbe valutando altre 100 segnalazioni. Ora le singole cause dovrebbero decadere a favore di un’unica azione collettiva.
Nel frattempo l’arrestato continua a dichiararsi innocente. Uno dei suoi avvocati difensori, Erica Wolff, ha fatto sapere ieri che Combs “non può affrontare ogni accusa priva di merito in quello che è diventato uno sconsiderato circo mediatico. Detto questo, il signor Combs nega categoricamente e con enfasi come falsa e diffamatoria qualsiasi affermazione secondo cui avrebbe abusato sessualmente di chiunque, compresi i minori. Non vede l’ora di dimostrare la sua innocenza e di vendicarsi in tribunale, dove la verità sarà stabilita sulla base delle prove, non delle speculazioni”.