Roma, 13 marzo 2022 - È una nuova domenica di proteste in Russia: migliaia di persone sono scese nelle piazze di 37 città, da Mosca a San Pietroburgo, per manifestare contro gli orrori della guerra in Ucraina. Dopo oltre due settimane dall'inizio dell'invasione, sono forti le voci di dissenso contro le azioni del Cremlino, ma è altrettanto forte la repressione. Oggi, fra le oltre 800 persone già arrestate ci sono anche nove giornalisti, fermati a San Pietroburgo, secondo quanto reso noto dalla piattaforma Avtovaz Live, citata dal Moscow Times. Nei video, diffusi sui social, si vedono i manifestanti braccati e portati via a forza dalla polizia. Un utente racconta di un dimostrante che non è nemmeno "riuscito ad aprire il suo cartellone, prima di essere brutalmente portato via".
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More from #Moscow. A protestor doesn't even have to time to open his poster before he's brutally detained pic.twitter.com/MOf5mGujBC
— 𝙐𝙠𝙧𝙖𝙞𝙣𝙚 𝙒𝙖𝙧 𝙍𝙪𝙨𝙨𝙞𝙖 (@UkraineWarRuss1) March 13, 2022
Venerdì scorso era stato Aleksei Navalny, oppositore del presidente russo Vladimir Putin, a mandare un appello dal carcere in cui è detenuto da oltre un anno, chiedendo ai cittadini russi di scendere nelle piazze delle loro città ogni domenica alle 14 (ora locale). "Siete la colonna portante del movimento contro la guerra e la morte", era il messaggio.
Secondo l'organizzazione Ovd-Info sarebbero in totale circa 14mila le persone fermate nelle proteste contro la guerra, in queste due settimane di invasione: per la precisione sono 14.274 dal 24 febbraio. Il sito indipendente Ovd-Info, che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia, precisa che ci sono 10 tribunali impegnati in procedimenti penali politici. Ma nonostante gli arresti e le ripercussioni, le persone continuano a scendere nelle piazze per denunciare quanto sta accadendo a Kiev.