Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Ancora proteste in Francia, a Parigi blindati sugli Champs-Elysées. Decine di arresti anche a Lione e Marsiglia

Il ministro dell’Interno: “La Repubblica vincerà”. Appello di Mbappé per un ritorno alla calma dopo la morte di Nahel: “Comprendiamo la rabbia ma non la forza”. Nell’hinterland di Parigi, l’ultimo saluto al 17enne freddato da un poliziotto a un posto di blocco

Parigi, 1 luglio 2023 – Continua in Francia l’ondata di proteste dopo la morte di Nahel, 17 anni, ucciso dalla polizia a un posto di blocco a Nanterre.  

Sono già diverse decine gli arresti effettuati dalla polizia nelle principali città in cui sono in corso le violente proteste per la quinta notte consecutiva. Secondo i primi dati forniti dalle prefetture e diffuse dai media francesi, gli arresti sono 37 a Parigi, nei dintorni degli Champs Elysées - dove sono arrivati i blindati -, 21 a Lione e 43 a Marsiglia, dove gli scontri sono iniziati in prima serata e le forze dell'ordine hanno utilizzato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti nel quartiere della Canebie're. 

E nonostante le decine di migliaia di agenti schierati nelle strade del Paese e l’appello di Macron a tenere i giovani in casa, nella notte –  la quarta consecutiva di violenze dopo l’episodio – sono state arrestate oltre 1.300 persone secondo quanto comunicato dal ministero dell’Interno. Il bilancio è bellico: 79 poliziotti feriti, 1350 veicoli bruciati, 2560 incendi appiccati, centinaia di edifici danneggiati. 

A Nanterre intanto è l'ora del raccoglimento, in attesa della preghiera nella moschea Ibd Badis prima della sepoltura di Nahel nel cimitero di Mont Valérien. Ai giornalisti è stato chiesto di non partecipare. L’agente coinvolto nella morte del minore è ancora in custodia cautelare, provvedimento insolito in questi casi, preso forse anche nel tentativo di sedare gli animi. 

Giustizia per Nahel, striscione al Tour de France (Ansa)
Giustizia per Nahel, striscione al Tour de France (Ansa)

Sul campo 45mila agenti

Si va però verso una quinta notte di scontri, ancora 45.000 i poliziotti schierati con rinforzi “enormi” annunciati da Gérald Darmanin per le due città più a rischio nelle ultime ore, Lione e Marsiglia. Emmanuel Macron intanto “vuole restare in Francia nei prossimi giorni”, ed ha rinviato la visita di stato in Germania che era in programma da domani.

Bus e tram fermi

Bus e tram fermi come ieri dalle 21 in tutta l'Ile-de-France, la regione settentrionale al cui centro è Parigi. A renderlo noto è la Ratp, ente pubblico del settore trasporti, sottolineando che la decisione è stata presa d'accordo con la prefettura di polizia ed ha lo scopo di garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti. "Ci adattiamo alla situazione in tempo reale, secondo le zone, le direttive della prefettura", ha spiegato un portavoce. La metropolitana osserverà questa sera gli orari della settimana: il servizio non verrà prolungato di un'ora come avviene di solito nel fine settimana.

Giovani  black block in azione 

Nella notte le forze dell’ordine sono state impegnate a fermare saccheggi e vandalismi, e a spegnere le fiamme. Accanto ai manifestanti pacifici in azione ci sono giovanissimi black block che con k-way nero e il passamontagna che colpiscono, danno fuoco, lanciano oggetti, spaccano vetrine e in pochi secondi spariscono. Prima di riaccovacciarsi, irriconoscibili. 

Un morto nelle proteste. Stop trasporti

L’intensità degli scontri sarebbe in diminuzione, secondo il ministro dell’Interno Darmanin. Ma l’attenzione è ancora massima. A Strasburgo, la polizia ha chiesto ai negozianti di chiudere le attività nel pomeriggio. Su disposizione della Prefettura, il gestore della rete di servizio pubblico ha terminato tutte le corse alle 13. Nella notte in molte città sono stati sospesi i mezzi di trasporto, tranne la metro di Parigi. “La Repubblica vincerà”, ripete Gerald Darmani. Ma c’è chi ha pagato un prezzo troppo alto. A Rouen ieri un giovane manifestante è caduto da un tetto di un edificio mentre protestava.

Appello alla calma dei calciatori

Un appello alla calma è arrivato anche dalla Nazionale di calcio francese. “Il tempo della violenza deve finire”: scrive su Twitter l'attaccante del Paris Saint-germaine e dei Bleus Kylian Mbappé che ammette lo “choc” suo e dei compagni per la “brutale” scomparsa di Nahel. Della rabbia popolare però comprendiamo la sostanza”, non “possiamo approvare la forza”.