Martedì 26 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Gilet gialli, terzo morto per le proteste. E Macron apre al dialogo

Pesante il bilancio della guerriglia di Parigi. Il premier Philippe incontrerà i vertici del movimento di protesta. Giro di vite sulla sicurezza, ma nessuno stato di emergenza

Macron saluta pompieri e polizia all'indomani della guerriglia a Parigi (Lapresse)

Macron saluta pompieri e polizia all'indomani della guerriglia a Parigi (Lapresse)

Parigi, 2 dicembre 2018 - Ben 412 arresti, 133 feriti (di cui 23 agenti di polizia) e danni ancora tutti da quantificare. A Parigi è il giorno dei bilanci all'indomani della guerriglia urbana legata alla protesta dei gilet gialli. Ad aggravare un quadro già pesante si è aggiunto il terzo morto legato alle proteste contro l'eco-tassa sul carburante e il carovita: ad Arles, nel Bouches-du-Rhone, un automobilista è deceduto per un incidente causato da un blocco stradale dei gilet gialli su una strada provinciale. Intorno alle 2 del mattino, la sua macchina ha tamponato un camion fermo per il blocco, finendo poi per essere tamponata da un'altra vettura. L'uomo che era alla guida è morto sul colpo.

Il presidente Emmanuel Macron, rientrato dal G20 di Buenos Aires, ha visitato la zona dell'Arco di Trionfo e ha reso omaggio alla tomba del milite ignoto (entrambi finiti nel mirino dei manifestanti) prima del vertice d'emergenza all'Eliseo con il premier, Edouard Philippe (che non è partito per la conferenza sul clima COP24), il ministro dell'Interno Christophe Castaner, il sottosegretario Laurent Nunez (già direttore della Dgsi, i 'servizi segreti' che operano all'interno del Paese) e i vertici dell'ordine pubblico. Ed è proprio durante l'incontro all'Eliseo che Macron ha chiesto al suo primo ministro di ricevere i leader del movimento di protesta insieme ai capi dei partiti politici (con Le Pen e Melenchon che oggi hanno invocato elezioni anticipate). Un segnale di apertura che potrebbe finalmente sbloccare la situazione, portando al dialogo. 

Non ha avuto seguito, quindi, l'idea di instaurare lo stato d'emergenza in Francia, come evocato questa mattina dal portavoce del governo, Benjamin Griveaux.  Macron ha chiesto al ministro dell'Interno Castaner di riflettere sull'"eventuale necessità di adattare il dispositivo di ordine pubblico nei prossimi giorni", ha riferito l'Eliseo. Il presidente ha insistito sulla necessità che "nessuna delle azioni" violente di ieri "rimanga senza risposta giudiziaria". In arrivo, comunque un giro di vite sulla sicurezza. Marcon non parlerà né oggi né domani. L'obiettivo è prendere tempo.

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I GILET GIALLI - L'apertura del capo dell'Eliseo giunge dopo che, per la prima volta, un collettivo di gilet gialli 'moderati' ha teso una mano al governo dicendosi disponibile a un "primo appuntamento". I 10 portavoce, fra cui Jacline Moraud - al cui appello sui social molti attribuiscono l'origine della protesta - offrono al governo "un'uscita dalla crisi" dalle colonne del 'Jounal du dimanche'. Le richieste "immediate e senza condizioni" sono il "blocco dell'aumento delle tasse sui carburanti e l'annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli". "Vogliamo essere i portavoce di una collera costruttiva", si legge nell'appello in cui il gruppo si identifica come "i portavoce dei gilet gialli liberi" e come "cittadini impegnati che costituiscono una rappresentazione onesta della Francia che soffre e si sente abbandonata". E, in serata, è proprio la Moraud a rincarare la dose: annullare l'aumento delle imposte sui carburanti è "una condizione preliminare per ongi tipo di discussione", ribadisce in serata.

Secondo i dati forniti dal ministero dell'Interno francese, ieri sono stati 136mila i manifestanti che hanno partecipato in tutta la Francia alla terza giornata di mobilitazione generale. Nella precedente mobilitazione, il 24 novembre, stando alle cifre provvisorie diffuse allora dal ministro Castaner, avevano protestato 106.301 persone. 

Sempre ieri, gli incendi appiccati a Parigi sono stati 249. Lo ha riferito il prefetto della capitale francese, Michel Delpuech, specificando che tra questi sono andate in fumo "112 auto, 130 elementi di arredo urbano e 6 edifici". I dati non sono definitivi, il censimento è ancora in corso.