Martedì 29 Ottobre 2024

Proteste e strade bloccate in Bolivia, imboscata contro la polizia: cecchini sparano sugli agenti

Seicento poliziotti stavano cercando di ripristinare il passaggio sull'autostrada Potosí-Oruro, bloccata dai manifestanti legati al movimento dell’ex presidente Morales

Strade bloccate in Bolivia per la protesta dei sostenitori dell'ex presidente Morales

Strade bloccate in Bolivia per la protesta dei sostenitori dell'ex presidente Morales

Oruro, 24 ottobre 2024 – Proseguono i disordini in Bolivia dove alcuni manifestanti legati al movimento guidato dall'ex presidente Evo Morales, che da dieci giorni bloccano le principali strade del Paese, hanno teso un'imboscata alla polizia. Cecchini appostati sulle montagne hanno sparato numerosi colpi con armi a lungo raggio contro un contingente di agenti che stava cercando di ripristinare il passaggio sull'autostrada Potosí-Oruro costringendo i poliziotti a ripiegare. 

Seicento agenti, distribuiti in tre gruppi, stavano iniziando l'operazione di sblocco quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco provenienti dalle montagne circostanti. Sei veicoli delle forze di polizia sono stati crivellati dai proiettili ma non ci sono state vittime.  “Quando eravamo diretti al punto di blocco, a 30 chilometri da Challapata (città di 30mila abitanti vicina al lago Poopó), hanno fatto un altro blocco per tendere un'imboscata alla carovana della polizia – ha detto il comandante del dipartimento della Polizia di Oruro, Helsner Torrico –. Ci siamo dovuti fermare e siamo stati raggiunti da colpi di arma da fuoco da una montagnola, da una distanza di 500 metri”. 

L'ordine di sgomberare l'autostrada Potosí-Oruro è stato quindi annullato. L'impatto dei blocchi delle principali arterie stradali della Bolivia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Morales, che protestano contro il governo di Luis Arce inizia a farsi sentire nella capitale La Paz e nelle principali città del Paese, dove i distributori sono già rimasti a corto di benzina e diesel, mentre il trasporto pubblico è dimezzato e scarseggia anche la carne. La crisi provoca a sua volta proteste della popolazione contro le autorità che non garantiscono l'approvvigionamento. Di fronte all'emergenza, come riferisce il quotidiano El Deber, il presidente Arce ha ordinato l'attuazione di un piano d'emergenza che prevede la distribuzione e la vendita di carne a prezzi calmierati e un maggior numero di poliziotti e militari a protezione dei principali accessi alle città.

Evo Morales ha indetto una protesta a "tempo indeterminato” denunciando che il governo lo persegue attraverso la giustizia per impedirgli di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2025. L'ex presidente è imputato in un'inchiesta per stupro a una 15enne e per tratta di persone.