Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Autobomba contro Prilepin, blogger pro-Putin. Arrestato l’attentatore. La Russia: “C’è regia di Ucraina e Usa”

Il ministero dell’Interno russo: fermato un sospetto. Cosa c’entra il gruppo Atesh. I precedenti di Dugina e Tatarsky

Roma, 6 maggio 2023 – Zakhar Prilepin, 47 anni, scrittore pro Putin e veterano della guerra in Cecenia, è rimasto ferito in un attentato. Il ministero dell’Interno russo ha fatto sapere che è stato arrestato un sospetto. Si tratta di Alexander Permyakov, ha confessato di avere posto un ordigno sulla strada che l'auto di Prilepin doveva percorrere e l'ha fatto saltare in aria a distanza al passaggio della vettura. L'uomo “ha confessato” di avere provocato l'esplosione con una bomba azionata a distanza “su istruzione dei servizi segreti ucraini”. Lo afferma il Comitato investigativo russo citato dalla Tass

Zakhar Prilepin
Zakhar Prilepin

La responsabilità dell'attentato terroristico contro Zakhar Prilepin non e' solo delle autorità ucraine, ma ricade anche sui loro protettore occidentali, principalmente gli Stati Uniti". Lo ha denunciato in una nota il ministero degli Esteri russo. "E' ovvio che si tratta di un altro atto terroristico organizzato e realizzato dal regime di Kiev, dietro il quale ci sono i suoi curatori occidentali", si legge nella nota diffusa dalle agenzie russe. L'attacco, prosegue Mosca, "è l'ennesima manifestazione di quell'approccio sistematico all'eliminazione degli oppositori ideologici, che grazie agli sofrzi di Washingotn, si e' attivamente radicato in Ucraina fin dal 2014, diventando il principale riflesso del regime di Kiev".

La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha scritto su Telegram: gli Usa e la Gran Bretagna hanno una “responsabilità diretta” nell’attentato. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, assicura: l’attentato non resterà impunito. In un telegramma allo scrittore, Medvedev ha qualificato l’attentato come un “vile attacco” degli “estremisti nazisti” ucraini. 

Che cosa è successo: le ipotesi

Un ordigno esplosivo sarebbe stato piazzato sotto l’auto dello scrittore nazionalista. Nell’esplosione, l’autista è rimasto ucciso, la figlia di Prilepin era scesa pochi minuti prima. Questi i dettagli rilanciati dai  media, a partire dall’agenzia Tass.

Il precedente di Darya Dugina e Vladen Tatarsky

L’attentato ricorda quello che ha ucciso ad agosto Darya Duginafiglia del filosofo Alexander Dugin. La donna viaggiava su un’auto a bordo della quale ci sarebbe dovuto essere il padre. Il mese scorso è stato ucciso Vladlen Tatarsky (al secolo Maxim Fomin). 

Come sta Prilepin

Non è chiaro come stia Prilepin. Secondo il governatore di Nizhny Novgorod non sarebbe in pericolo di vita. Ma il sito Kommersant scrive di un possibile trasferimento in elicottero a Mosca.

Le parole di Medvedev

“Stiamo combattendo contro un nemico codardo, che cerca di intimidirci. Sceglie per obiettivo gli autentici patrioti del nostro paese, quelli che dedicano tutte le proprie energie al servizio della patria e stanno facendo tutto il possibile per avvicinarsi alla vittoria sul neonazismo ucraino”, ha scritto Medvedev. “Questi crimini - ha aggiunto - non resteranno impuniti. Non vanno in prescrizione. Le persone che li hanno commessi, così come i loro patrocinatori ideologici, non potranno evitare il castigo”. Nessun commento ha finora rilasciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, osservando che è prematuro capire chi c’è dietro l’attentato. 

La dinamica

Lo scrittore era in vacanza con la famiglia e si era fermato per una sosta pranzo. L’esplosione è avvenuta pochi minuti dopo che era risalito in auto. L’ordigno sarebbe stato piazzato sotto il cofano dell’auto durante la sosta. Appare decisamente meno probabile l’ipotesi di un malfunzionamento della vettura. Sarebbero stati usati 2 chili di esplosivo. In rete circolano le foto del cratere.

La rivendicazione

Anche perché sarebbe già arrivata una rivendicazione. L’attentato è stato rivendicato dal movimento del gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea che riunisce ucraini, tatari e russi. Lo scrive la Novaya Gazeta, citando un post su Telegram dello stesso gruppo nato nel settembre dello scorso anno e già salito alla ribalta delle cronache per diversi episodi. 

Chi è Zakhar Prilepin

Zakhar Prelepin, noto scrittore tradotto in diverse lingue, è un attivista nazionalista, combattente nelle guerre in Cecenia e poi nel Donbass ucraino.

In passato è stato membro del Partito nazionale bolscevico, poi messo fuori legge. Successivamente è entrato nel partito Russia Giusta, sostenendo posizioni nazionaliste.

Fin dal 2014 è impegnato nel sostegno ai separatisti del Donbass ucraino. Non solo con gli scritti e le frequenti apparizioni televisive, ma anche concretamente. Fino al 2018, infatti, ha comandato un battaglione che combatteva tra le forze dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Negli anni Novanta, invece, aveva partecipato alle guerre in Cecenia nelle unità speciali russe antiterrorismo.

Arruolato nella Guardia Nazionale

A gennaio Prilepin si era arruolato nella Guardia Nazionale. Lo aveva reso noto il suo ufficio stampa, secondo cui Prilepin era già sul campo in Ucraina “per svolgere missioni di combattimento”.

Deciso sostenitore dell’invasione della guerra, Prilepin, nato nel 1974 a Nizi Novgorod, in Cecenia aveva combattuto nei ranghi dell’Omon, l’unità antiterrorismo della polizia russa. Proprio per il suo passato nell’Omon, è entrato nella Guardia nazionale, aveva reso noto il suo ufficio stampa, aggiungendo che Prilepin aveva già organizzato “missioni umanitarie” nei territori occupati. In passato era stato consigliere della repubblica separatista di Donetsk.