Mercoledì 17 Luglio 2024
ILARIA INZITARI
Esteri

“Prigozhin vivo?”. L’incidente in Congo e i dubbi sul secondo aereo alimentano le teorie cospirative

Sull’incidente in Russia circolano speculazioni. “Uomo dalle tante identità, finché avremo certezze non sorprendiamoci se apparirà a breve in un nuovo video dall’Africa”

Fiori e una foto di Prigozhin davanti al centro Wagner di San Pietroburgo (Ansa)

Fiori e una foto di Prigozhin davanti al centro Wagner di San Pietroburgo (Ansa)

Londra, 25 agosto 2023 – E’ possibile che Yevgeniy Prigozhin sia ancora vivo? Che non fosse sul Jet Embraer esploso due giorni fa nella rotta da Mosca a San Pietroburgo? Qualcuno se lo chiede. Dopo la notizia dell’incidente aereo avvenuto nella regione russa di Tver, accanto alla narrazione prevalente nei media, secondo cui c’era anche Prigozhin a bordo del velivolo, sono circolate teorie ‘alternative’ che dubitano dell’effettivo decesso del capo della Wagner. Speculazioni che partono da elementi diversi. E’ un fatto intanto che la morte di Prigozhin non sia ancora stata confermata. 

L’incidente in Congo del 2019

Chi accredita l’ipotesi che Prigozhin sia vivo chiama in causa un vecchio episodio: un incidente aereo avvenuto in Congo nel 2019. Allora l’ambasciata riferì che a bordo c’erano anche due russi. Fra questi – si disse – anche l’ex cuoco al soldo di Putin. Che però dopo tre giorni ‘resuscitò’.

Le tante identità di Prigozhin 

Tornando all’attualità, Keir Giles, scrittore britannico esperto di Russia e Forze armate russe, consulente per il programma ‘Russia ed Eurasia’ della Chatman House, (il centro studi britannico specializzato in analisi geopolitiche), invita alla cautela nell’analisi dei fatti. “È stato stato detto che a bordo era presente un passeggero di nome Yevgeniy Prigozhin – dice menzionato dal corrispondente del Guardian a Mosca, Andrew Roth –. Ma è anche noto che diverse persone hanno cambiato il loro nome in Yevgeniy Prigozhin”. Cosa che gli è servita nel tempo per dribblare le autorità e tenere nascosti i suoi movimenti.  “Quindi, finché non sapremo con certezza che si tratta del Prigozhin giusto, non sorprendiamoci se apparirà a breve in un nuovo video dall’Africa”.

Prigozhin potrebbe aver inscenato la sua stessa morte? E’ nota la grande capacità di trasformismo dello ‘chef’, che in passato ha assunto varie identità per dissimulare i suoi spostamenti. Quando, dopo il tentativo di colpo di stato, i russi perquisirono la sua casa di San Pietroburgo, furono trovati passaporti con identità false, parrucche e barbe finte che usava per i suoi viaggi. Non c’era insomma un solo Prigozhin. “se vuoi scomparire per sempre dopo aver preso uno dei tuoi tanti passaporti di riserva, un aereo bruciato è un buon modo per farlo”, fa notare ad Andrew Roth un eminente politologo russo. 

Il secondo aereo 

Qui si inserisce il mistero del secondo aereo. Dati di tracciamento dei voli indicano che nei cieli c’era un altro Jet Embraer, con numero di registrazione RA-02748, che sarebbe collegato sempre al capo della Wagner. Questo secondo velivolo è atterrato in Azerbaijan dopo essere partito da Mosca circa un’ora prima dell’incidente, aver fatto scalo a Pietroburgo per ripartire poi per Mosca e poi ancora per Baku. Non si sa chi ci fosse a bordo. Qualcuno si è chiesto se non trasportasse il vero Prighozhin. 

I fatti accertati 

Cosa sappiamo per certo di quello che è successo mercoledì? Poco prima delle 19 le agenzie italiane battono la notizia di un jet privato di proprietà di Prigozhin precipitato: a bordo 10 persone. “Sono tutti morti” dice la Tass. Nella lista passeggeri dell’Agenzia russa per il trasporto aereo c’è anche il nome di Prigozhin. I corpi sono trasfigurati per l’esplosione e lo schianto, ma canali Telegram vicini alla Wagner riferiscono che sia il capo della milizia che il suo braccio destro Dmitri Utkin sono stati riconosciuti. “Il segno principale per riconoscere Prigozhin è stata l'assenza di un dito, mentre per Utkin la sua altezza e i tatuaggi”. Si attende l’analisi del Dna in mano alle autorità russe, ammesso che di quell’analisi venga fornito l’esito effettivo, vista l’attendibilità della fonte: la Russia. 

Chi ha fatto esplodere il jet?

Gli stessi canali Telegram hanno dichiarato che l'aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria lanciato dall'esercito russo, versione rigettata da Mosca che nega del resto la paternità dell’attentato. Ma sono anche gli Usa a smentirla. Per il Pentagono l’esplosione è avvenuta a bordo: qualcuno ha piazzato una bomba o ha sabotato il velivolo. Cambia la prospettiva e il ventaglio dei possibili attentatori si amplia.