Roma, 26 giugno 2023 - Ma dove si trova Prigozhin? Mentre Putin parlando alla nazione dà un aut aut ai Wagner - scelgano tra esercito o Minsk - dov’è davvero il capo dei mercenari che sabato si è fermato a 200 chilometri da Mosca? È la domanda che rimbalza in tutti i media del mondo, che provano a fare chiarezza tra ipotesi più o meno fantasiose e inevitabili fake news.
"Avvistato al Green City Hotel di Minsk”
Tra le voci: Prigozhin sarebbe stato avvistato al Green City Hotel di Minsk, in Bielorussia. Questo almeno riporta il canale Telegram bielorusso Brief. Insomma l’ormai ex ‘chef di Putin’ sarebbe davvero in casa del presidente Alexander Lukashenko, il mediatore nelle ore concitate della marcia su Mosca. Ringraziato anche stasera dal presidente russo Putin nel suo messaggio alla nazione.
L’ultimo video
L’ultima immagine di Prigozhin è quella di un video che mostra la sua partenza da Rostov sul Don sabato scorso, pubblicato dall’agenzia di stampa statale Ria Novosti. La sequenza mostra il capo dei Wagner sorridente, in auto, per la verità un po’ in ombra.
Di lui in queste ore abbiamo solo la voce, un audio di 11 minuti. Da dove parla l’uomo che è stato al centro del mondo? In quel messaggio, un proclama politico per dire che quello di sabato non è stato un golpe, non c’è alcun riferimento. Nessuna traccia, solo misteri. In linea con tutta la storia del personaggio. Descritto ormai da qualcuno come un condannato a morte.
Il proclama
Nel messaggio, Prigozhin dichiara di aver voluto difendere i suoi mercenari, la milizia - sostiene – sarebbe stata sciolta il 1 luglio. Intanto si viene a sapere che due centri di reclutamento dei mercenari della Wagner sono stati riaperti in altrettante città russe -Tyumen e Novosibirsk -, entrambe in Siberia. Lo riferiscono l'agenzia stampa ufficiale russa Tass e il media indipendente Meduza.
Chi potrebbe prendere il suo posto?
Ma con i mercenari tornati operativi – e sempre attivi in Africa, come ha ricordato il ministro degli Esteri russo Lavrov – chi potrebbe prendere il posto di Progozhin? La risposta porta dritto a Dmitry Utkin, co-fondatore del gruppo Wagner, altrettanto spietato e rimasto sempre sul campo, dalla Siria al Donbass. Chissà se pensava a lui Putin quando stasera ha dichiarato, “la maggior parte dei miliziani Wagner sono patrioti”.