Domenica 6 Ottobre 2024
RICCARDO IANNELLO
Esteri

II prete di Gaza al Papa: "Non tutti riescono a fuggire. Salviamo almeno i più piccoli"

Padre Romanelli ha ricevuto la telefonata di Francesco: centinaia di sfollati ospitati in chiesa. "Dalle medicine all’acqua, qui manca tutto. Le persone sono terrorizzate dagli ultimatum di Israele"

Roma, 15 ottobre 2023 – La comunità cristiana di Gaza, 1.017 fedeli sui 2 milioni e 300mila abitanti della Striscia, è raccolta negli edifici della parrocchia della Sacra Famiglia e in quella attigua della comunità greco-ortodossa dove in queste ore le suore del Rosario cercano di dare protezione a tutti coloro che ne hanno bisogno. Il parroco di questa piccola enclave cattolica nel territorio musulmano è un argentino, padre Gabriel Romanelli. La guerra l’ha sorpreso a Betlemme dove si trovava in missione pastorale e dal luogo della Natività – dal quale non riesce a tornare verso la Striscia – è in costante collegamento con i suoi fedeli.

La disperazione a Gaza
La disperazione a Gaza

Ieri padre Romanelli ha ricevuto l’ennesima telefonata del Papa. "Francesco ha voluto rivolgere attraverso di me – dice il parroco – un appello perché la situazione a Gaza è disperata. Si tratta già di una catastrofe, appunto per questo il Santo Padre sta facendo di tutto perché si possa arrivare a uno stop dei bombardamenti. Si pensa che questo possa far diventare meno grave la situazione che già così è gravissima".

"A Gaza – spiega padre Romanelli – sono stati uccisi già 770 bambini dai bombardamenti. La nostra parrocchia è nella parte Nord della città, dove vivono più di un milione e centomila abitanti. La gente non vuole e non può andarsene, sono tutte famiglie molto numerose, con bambini e anziani; è difficile farle andare via. Le nostre strutture sono strapiene, in parrocchia ci sono 500 persone rifugiate, molti sono bambini di cui 54 disabili e questo è un problema ulteriore. Le sorelle di Madre Teresa e del Verbo Incarnato si stanno dando un gran da fare. Il mio vice, Youssuf, sta facendo un lavoro molto importante con gli anziani della parrocchia che hanno bisogno di tutto e soprattutto di respirare in questi giorni così drammatici".

Nella zona manca tutto, dall’elettricità all’acqua alle medicine. "La guerra – dice Gabriel Romanelli – non porta alla pace, deve cessare. Facciamolo soprattutto per mettere in salvo i bambini. Papa Francesco prega per corridoi umanitari non solo per fare scappare la gente, ma soprattutto per portare aiuti a una popolazione già esausta. Noi cristiani di Gaza, cattolici e greco-ortodossi, desideriamo solo una cosa, la pace per tutti, per Israele e per la Palestina, che si possa finalmente vivere senza la paura che da un momento all’altro possa scoppiare una nuova guerra. E l’unico passo che si può fare per una pace reale è lo stop ai bombardamenti da una parte e dall’altra".

Le ultime ore sono state dense di tensione. "Nella parrocchia hanno passato una notte veramente terrificante perché sapevano che l’ultimatum finiva la mattina, anche se è stato prolungato - spiega ancora il prelato -. Si chiedono dove possano andare a sud e che cosa succederà lì. Arrivano notizie di persone colpite lungo la strada. Alcuni hanno una macchina, altri non hanno niente. Sono terrorizzati e almeno in chiesa si sentono più protetti, ma la situazione è disperata per tutti".

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