Stoccolma, 9 ottobre 2020 - L'Accademia di Svezia ha annunciato oggi il Premio Nobel per la pace 2020: il Nobel è stato assegnato quest'anno al World Food Programme (Wfp), il programma alimentare delle Nazioni Unite. "In tempo di pandemia, il World Food Program ha dimostrato un'impressionante capacità di moltiplicare gli sforzi", afferma la motivazione del Comitato per il Nobel.
BREAKING NEWS: The Norwegian Nobel Committee has decided to award the 2020 Nobel Peace Prize to the World Food Programme (WFP).#NobelPrize #NobelPeacePrize pic.twitter.com/fjnKfXjE3E
— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 9, 2020
Le motivazioni
"Il Wfp è stato insignito del premio Nobel per la pace 2020 per i suoi sforzi nel combattere la fame, per il suo contributo nel migliorare le condizioni per la pace nelle aree colpite da conflitti e per la sua azione nel guidare gli sforzi per prevenire l'uso della fame come un'arma di guerra e conflitto".
"l Programma alimentare mondiale è la più grande organizzazione umanitaria del mondo che si occupa della fame e promuove la sicurezza alimentare - ha detto la presidente del Comitato per il Nobel, l'avvocatessa norvegese Berit Reiss-Andersen, nella dichiarazione con cui ha spiegato la decisione - Nel 2019, il Pam ha fornito assistenza a quasi 100 milioni di persone in 88 Paesi vittime dell'insicurezza alimentare acuta e della fame. Nel 2015, l'eliminazione della fame è stata adottata come uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu. Il Pam è lo strumento principale dell'Onu per realizzare questo obiettivo. Negli ultimi anni la situazione ha preso una piega negativa. Nel 2019, 135 milioni di persone soffrivano di fame acuta, il numero piu' alto da molti anni a questa parte. La maggior parte dell'aumento è stata causata dalla guerra e dai conflitti armati".
Si legge ancora nella motivazione: "In Paesi come lo Yemen, la repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitti volenti e pandemia ha portato ad un drammatico aumento del numero delle persone che rischiano di morire di fame".
Wfp: la scheda
World Food Programme, insignito oggi nel Premio Nobel per la Pace, fu fondato nel 1961: George McGovern, direttore del programma di aiuto alimentare degli Usa, propose alla conferenza della Fao di creare un programma di distribuzione alimentare. Il Wfp venne costituito nel 1962 dalla Fao e dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per tre anni su base sperimentale. Nel 1965 il programma venne ratificato.
Il Programma alimentare mondiale è quindi un'agenzia che dipende dalla Fao, l'istituto Onu con sede a Roma (come il Programma) che si occupa di agricoltura e lotta alla fame. Il "battesimo del fuoco" dell'agenzia avviene già nel settembre dello stesso 1962. Nel nord dell'Iran, un terremoto colpisce l'area di Buin Zara, causando oltre 12.000 vittime e radendo al suolo migliaia di abitazioni. L'agenzia Onu, nata da pochi mesi, invia in tempi rapidi ai superstiti 1.500 tonnellate di grano, 270 tonnellate di zucchero e 27 tonnellate di te'.
Oggi il Pam assiste circa 100 milioni di persone in un'ottantina di Paesi ed è una macchina enorme. "Ogni giorno - si legge sul sito dell'agenzia -, ci sono 5.000 camion, 20 navi e 92 aerei del Wfp in movimento per fornire cibo e altri tipi di assistenza a chi ne ha più bisogno. Ogni anno, distribuiamo circa 15 miliardi di razioni alimentari, a un costo stimato di 31 centesimi di dollaro a razione. E' grazie a questi numeri che si deve la reputazione di eccellenza del Wfp nelle risposte alle emergenze, nella sua capacita' di ottenere risultati rapidi e su larga scala nei contesti più difficili".
Il ringraziamento
"Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo". Questo il tweet del Wfp.
Le ipotesi della viglia
Alla vigilia le più accreditate ruotavano attorno alla giovane attivista svedese Greta Thunberg e al movimento 'Fridays for Future', l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ma anche un possibile riconoscimento alla libertà di stampa. Si contano quest'anno 318 candidati per la categoria che non ha mancato di riservare sorprese nella storia del premio assegnato dall'istituto norvegese. Di questi 211 sono individui e 107 organizzazioni.