New York, 8 aprile 2024 – “Falsità”. Così uno dei consiglieri in campagna elettorale di Donald Trump, Jason Miller, ha bollato l’indiscrezione lanciata ieri dal The Washington Post, secondo cui l’ex presidente avrebbe un piano segreto per mettere fine alla guerra in Ucraina. Citando fonti vicine al tycoon, che hanno voluto restare anonime, il prestigioso quotidiano statunitense sostiene che Trump avrebbe intenzione di premere su Kiev affinché ceda la Crimea e le aree del Donbass già di fatto occupate dalla Russia. The Donald riterrebbe che sia la Russia sia l'Ucraina vogliano “salvare la faccia e avere una via di uscita”. E un’intesa sul riconoscimento ufficiale dei territori già annessi potrebbe mettere d’accordo entrambi. Di fatto si tratterebbe di un regalo a Putin, un “condono” delle aggressioni fatte dal 2014 ad oggi, che ribalterebbe la politica fin qui adottata dal presidente Usa in carica Joe Biden. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sempre rifiutato qualsiasi ‘pace’ che comportasse una perdita di territori. Ma Trump sosterrebbe che i cittadini delle zone di frontiera già sotto il controllo della Russia non si opporrebbero.
Oggi però Jason Miller smentisce la ricostruzione del WP. Sono “fake news. Stanno solo inventando”, ha detto al New York Post. Miller ha anche affermato che il tycoon non si accorderà su un piano di pace finché non sarà eletto presidente (e se verrà eletto). Solo in quel momento potrà prendere in considerazione tutte le opzioni sul tavolo.
Più volte il candidato repubblicano, che a dicembre punta a una storica rielezione alla Casa Bianca, si è vantato di poter risolvere il conflitto in Ucraina in 24 ore. Ma non ha mai specificato come.
Conosciamo comunque la sua posizione sugli aiuti all’Ucraina. Trump continua a fare pressione perché il Congresso non autorizzi le nuove forniture. “Nei suoi otto anni come portabandiera del GOP – scrive il Washingto Post – Trump ha spostato l’orientamento prevalente del partito che ora più scettico nei confronti di interventi in paesi terzi, come nel caso degli aiuti militari all’Ucraina. Trump si è costantemente complimentato con Putin, ha espresso ammirazione per il suo governo dittatoriale e ha fatto di tutto per evitare di criticarlo. E’ successo recentemente anche per la morte in carcere dell’avversario politico di Putin Alexei Navalny”.
“Trump è l'unico a parlare di fermare le uccisioni. Joe Biden parla di ulteriori uccisioni”, ha detto Miller parlando con il NYP, riferendosi proprio al fatto che il tycoon sta spingendo l’ala repubblicana più estremista del Congresso a fermare la tranche di aiuti per 70 miliardi. Se dovesse riuscirci, concordano gli analisti, la capacità di Kiev di affrontare l’invasione sarà di fatto compromessa. E a niente servirà l’attivismo europeo.