Roma, 15 ottobre 2024 – Un ultimatum alla popolazione nel nord della Striscia di Gaza. Lasciare la zona entro una settimana. Chi non se ne va? Sarà considerato un combattente e in quanto tale un obiettivo militare. Da far “morire di fame”. Questo secondo quanto riportato da fonti giornalistiche israeliane sarebbe il piano suggerito dall’ex generale Giora Eiland al premier israeliano Bejamin Netanuahu.
Un piano rilevato dal giornalista israeliano Meron Rapoport e ripreso anche dal Washington Post. Una strategia che mirerebbe a vincere la guerra nella zona nord di Gaza.
Il piano “arrendetevi o morirete di fame”
La strategia militare elaborata da Eiland prevede tre fasi. La prima è quella di inviare un ultimatum a tutta la popolazione del Nord della Striscia di Gaza con un messaggio molto semplice e diretto: “Evacuate o morirete di fame”. A questo punto (seconda fase) gli abitanti avrebbero una settimana di tempo per trasferirsi nella zona sud. Scaduto l’ultimatum chiunque si trovi nell’area “sfollata” sarebbe un obiettivo. Da eliminare come? Non tanto con attacchi militari ma letteralmente facendolo morire di fame. E qui scatterebbe la terza fase. Bloccare ogni tipo di rifornimento alla popolazione: niente cibo, niente acqua, niente medicinali, niente carburante. Niente elettricità. Niente di niente.
I dettagli: niente cibo nè acqua
Il piano, secondo quanto rivelato da Rapoport, dell'ex maggiore generale Giora Eiland, prevede di offrire ai palestinesi il nord di Gaza, a nord del corridoio Netzarim, cioè tutta Gaza City e i suoi dintorni, una settimana per evacuare Gaza e dirigersi a sud verso l’area umanitaria vicino al Mawasi, vicino a Deir al-Balah, nel centro di Gaza.
Poi, dopo una settimana, ci sarà un assedio totale nel nord di Gaza, e un assedio che significherà niente cibo, niente acqua, niente elettricità, niente medicine, niente. E tra una settimana tutti quelli che resteranno saranno considerati terroristi che potrebbero essere colpiti. L'idea è che la popolazione civile se ne andrà, rimarranno solo i militanti di Hamas, e quindi Israele potrà “ripulire” quest'area.
Migliaia di morti
Un piano che, ovviamente, porterebbe alla morte di decine di migliaia di persone anche donne, bambini e anziani che non volessero o non potessero evacuare le zone interessate dal piano. D’altra parte alcuni analisti sottolineano come il piano, non ufficialmente adottato, sia già stato sostanzialmente messo in pratica in alcune aree. Come l’operazione in corso a Jabaliya.
Nelle ultime due settimane non sono arrivati rifornimenti nel nord di Gaza. La popolazione del nord di Gaza è stata invitata ad allontanarsi. Situazione che assomiglia molto a quella suggerita dal generale Eiland.