Roma, 20 marzo 2025 – Verso il riarmo, ma per ora in ordine sparso. Il Consiglio Europeo di oggi a Bruxelles vedrà i leader Ue affrontare “i recenti sviluppi in Ucraina” e le “prossime iniziative in materia di difesa”, come recita l’agenda del presidente Antonio Costa, insieme al Medio Oriente, alla competitività e al bilancio europeo, mentre giovedì è previsto un pranzo di lavoro con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Ma se l’obiettivo di aumentare le spese militari pare oggi condiviso da tutti così come la deroga al patto di stabilità, rimane il problema di come finanziare gli investimenti in armi. La Germania e i Paesi Bassi bocciano gli eurobond, anche se Berlino apre ai finanziamenti comuni nei progetti europei di difesa, la Spagna chiede trasferimenti a fondo perduto e il Belgio una compensazione per non pesare sul debito futuro.

ll nemico comune
Intanto proprio Costa in un’intervista all’Afp ha indicato il nemico comune: “La Russia rappresenta una minaccia per tutti i Paesi europei, indipendentemente dalla loro distanza da Mosca. Anche se è ovvio che i suoi vicini siano più preoccupati, è essenziale che tutti comprendano che si tratta di una minaccia collettiva”. Nella bozza circolata ieri sulle conclusioni del vertice, i 27 hanno approvato il pacchetto difesa di von der Leyen, ma hanno scorporato il paragrafo sull’Ucraina (su cui mancherà il sostegno dell’Ungheria). Il presidente del Consiglio Europeo ha parlato della tregua di Donald Trump: “Sotto la guida di Francia e Regno Unito, ci stiamo preparando a prendere parte a eventuali misure di sicurezza per mantenere la pace, se e quando ci sarà”.
ll libro bianco
Intanto la Commissione Europea ha presentato il pacchetto strategico che comprende il Libro bianco sulla Difesa - Readiness 2030 e il piano ReArm Europe. “L’epoca dei dividendi della pace è finita. Dobbiamo rafforzare le nostre capacità e creare un vero mercato europeo per gli armamenti. Serve comprare europeo, per stimolare innovazione e creare occupazione”, ha detto la presidente Ursula von der Leyen. Il Libro bianco - che non prevede la creazione di un esercito europeo - punta a rafforzare le Forze armate nazionali e la loro interoperabilità in linea con gli standard Nato. Oltre al sostegno militare all’Ucraina prevede di rafforzare le alleanze globali con partner come Regno Unito, Canada, Giappone e Australia.
ll 2030
Il centro del piano è lo strumento finanziario Safe (Security Action for Europe), con il quale la Commissione conta di raccogliere fino a 150 miliardi di euro in prestiti a lungo termine. I fondi, erogabili già dal 2025, saranno riservati a fornitori stabiliti nell’Ue, ma anche ai partner esterni. E qui ci sono due clausole molto importanti, quelle che in molti hanno definito come ‘mozione’ Macron (in foto il presidente francese) : le commesse per la difsa non potranno essere assegnate a Stati esterni che non hannio un accordo di mutua difesa con la Ue. Questo esclude di fatto Usa, Regno Unito e Turchia. Ha vinto l’approccio “Buy European” caldeggiato dall’Eliseo. Inoltre, non potranno essere acquistati sistemi di difesa avanzati su cui un Paese terzo ha l’autorità di progettazione, cioè la possibilità di imporre restrizioni sulla sua costruzione, sull’uso di particolari component o sul suo possibile utilizzo. I prestiti invece potranno essere chiesti solo dagli Stati membri. “Le intelligence di Germania e Danimarca sostengono che il Cremlino si sta preparando a mettere alla prova l’Articolo 5 della Nato prima del 2030. Putin non si lascerà scoraggiare se gli leggeremo il Libro bianco. Si scoraggerà se trasformeremo il Libro bianco in azione”, ha chiosato il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius.