Roma, 15 dicembre 2024 – Una petroliera russa è stata spezzata a metà mentre un'altra è rimasta incagliata al largo della Crimea. All’origine del doppio incidente una tempesta che avrebbe sorpreso le due petroliere, la Volgoneft-212 e la Volgoneft-239, nello stretto di Kerch, a circa otto chilometri al largo dalla costa, tra la Crimea e la regione russa di Krasnodar, nel sud del Paese.
Un membro dell’equipaggio è morto nel naufragio, mentre sono almeno 11 i marinai rimasti feriti, di cui due in gravi condizioni. Intanto cresce l’allarme ambientale per la fuoriuscita di petrolio in mare. "Si stanno prendendo misure per eliminare la fuoriuscita di petrolio" ha dichiarato l'agenzia federale per la navigazione.
La tempesta
Due elicotteri e due rimorchiatori sono stati immediatamente dispiegati per trarre in salvo gli equipaggi, in tutto 29 marinai (14 a bordo di un'imbarcazione e 15 sull'altra). I feriti sono stati trasportati in un ospedale della città di Anapa, ha detto Alexey Kuznetsov, portavoce del ministro della Sanità.
"Oggi, a causa di una tempesta nelle acque del Mar Nero, due petroliere, la Volgoneft-212 e la Volgoneft-239 sono naufragate. A bordo delle navi ci sono equipaggi di 15 e 14 persone. A seguito dell'incidente si è verificata una fuoriuscita di petrolio", ha dichiarato l'agenzia marittima federale Rosmorrechflot. La poppa della Volgoneft-212 spezzata e galleggiante in posizione verticale appare in alcuni video diffusi su Telegram.
I soccorsi
Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto istituire un gruppo di lavoro guidato dal vice primo ministro Vitaly Savelyev per organizzare i soccorsi. Secondo quanto riferito alla Tass dal portavoce di Putin, Dmitry Peskov, "Il presidente Putin ha ascoltato i rapporti del ministro delle Emergenze Alexander Kurenkov, del vice primo ministro Vitaly Savelyev e del ministro delle Risorse naturali Alexander Kozlov dopo l'incaglio di due petroliere, quindi ha dato istruzioni sull'organizzazione dei soccorsi". “Il gruppo di lavoro organizzerà le operazioni di salvataggio e i lavori di pulizia dopo la fuoriuscita di petrolio”, ha aggiunto.
Disastro ambientale
A bordo delle due petroliere russe c’era 'mazut', un residuo del petrolio usato come combustibile di bassa qualità. A bordo della Volgoneft-212 c’erano circa 4.300 tonnellate di greggio quasi tutto già riversato in mare, ha denunciato il canale Telegram Mash, considerato vicino ai servizi di sicurezza. In mare si sarebbe già creata una macchia di petrolio di vaste dimensioni. Non è stato precisato quanto greggio ci fosse sulla Volgoneft-239.