Due petroliere russe con a bordo ‘mazut’, un residuo
del petrolio usato come combustibile di bassa qualità, stanno affondando nello stretto di Kerch, a circa otto chilometri al largo dalla costa della Crimea, contesa fra Mosca e Kiev. A bordo della Volgoneft-212 ci sono circa 4.300 tonnellate di greggio quasi tutto già riversato in mare, ha denunciato il canale Telegram Mash, considerato vicino ai servizi di sicurezza russi. Si sarebbe creata in acqua una macchia di petrolio di vaste dimensioni. Non è stato precisato quanto greggio ci fosse invece sulla Volgoneft-239. Una delle due imbarcazioni nell’occasione si è spezzata a metà.
A bordo delle navi vi erano complessivamente 29 membri dell’equipaggio, solo 13 dei quali sono tratti in salvo, anche se le operazioni di soccorso proseguono e Mosca ammette una sola vittima. Si tratterebbe di un incidente nello stretto di Kerch da attribuire a una tempesta che ha colpito le acque del Mar Nero, hanno reso noto ufficiali russe.