Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Petroliera Seajewel, un secondo ordigno trovato sul fondale. Aperta indagine: sospetti sui servizi segreti ucraini

Mentre la Procura di Genova indaga per terrorismo, a Savona è arrivata la petroliera gemella Seacharm, in passato colpita da un attentato simile in Turchia

La Seajewel, imbarcazione,battente bandiera maltese ormeggiata nel campo boa davanti alla costa savonese per uno squarcio nello scafo provocato da una esplosione

La Seajewel, imbarcazione,battente bandiera maltese ormeggiata nel campo boa davanti alla costa savonese per uno squarcio nello scafo provocato da una esplosione

Roma, 21 febbraio 2025 - S'infittisce il giallo sulle misteriose esplosioni che hanno sfondato lo scafo della petroliera Seajewel, all’ancora al largo di Savona, la notte tra venerdì e sabato scorso. La procura di Genova indaga per terrorismo, ma gli interrogativi sono tanti a partire dalle esplosioni, due secondo le testimonianze, che hanno aperto una falla di oltre un metro nella camera di sicurezza, evitando così un disastroso sversamento di petrolio in mare.

Un secondo ordigno sul fondo

Per arrivare alla verità sia i sub dei carabinieri, prima, poi sommozzatori del Comsubin della Marina militare a più riprese, si sono immersi per far un sopralluogo e trovare possibili residui di esplosivo. E così è stato infatti: dalle prime indagini degli artificieri è emerso che uno dei due ordigni si trovava sul fondo del mare, probabilmente sganciandosi dallo scafo nell'esplosione del primo. Se fosse esploso anche il secondo ordigno probabilmente ci sarebbe stato lo sversamento di greggio, e qualcuno a bordo sarebbe rimasto ferito.

Lo Sbu ucraino è il primo sospettato

Detto che la Seajewel non è una petroliera come tutte le altre, ma fa parte della flotta ombra russa utilizzata da quando è iniziato il conflitto in Ucraina per aggirare le sanzioni dell'Europa e degli Usa, se si è trattato molto probabilmente di un attentato terroristico. In cima alla lista dei sospetti ci sarebbe lo Sbu, Il Servizio di sicurezza di Kiev, che già in passato ha compito interessi di Mosca al di fuori dei confini.

Squarcio di 70 centimetri per 120. Arrivata la gemella

Quindi sulla petroliera battente bandiera maltese, ormeggiata nel campo boa davanti alla costa savonese, ci sarebbero state effettivamente due le esplosioni, una più forte dell'altra che hanno provocato uno squarcio sulla ciglia di 70 centimetri per 120. La Seajewel non è sotto sequestro, ma non si muoverà da Savona, visti i danni riportati, per effettuare le riparazioni necessarie. Sequestrata invece la scatola nera per analizzare nel dettaglio sia i momenti antecedenti all'esplosione che per tracciare tutto il percorso della nave. Interrogati dalla Digos intanto il comandante della nave e l'equipaggio. E ieri è arrivata a Savona la Seacharm, la petroliera "gemella" della Seajewel. Anche la Seacharm, un mese fa, aveva subito danni per un attentato simile mentre era in Turchia. Appena arrivata, prima di iniziare le operazioni di scarico del greggio, è stata sottoposta a controlli con robot per scongiurare la presenza di ordigni.