Lunedì 18 Novembre 2024

Peste bubbonica, quarto morto negli Stati Uniti. Il timore: primi segni di un'epidemia

Un incubo del passato che ritorna

Peste negli Usa, il Parco Yosemite una delle zone colpite (AfP)

Peste negli Usa, il Parco Yosemite una delle zone colpite (AfP)

New York, 28 agosto 2015 - La peste bubbonica, un incubo del passato che ritorna. E' allarme negli Stati Uniti: un anziano dello Utah è morto a causa della malattia. È l'ultimo caso di infezione che ha provocato da aprile undici contagi e quattro decessi in Colorado, Arizona, New Mexico, California, Georgia e Oregon. Il timore è che siano i primi segni di una nuova epidemia. L'ultima vittima aveva contratto la peste ai primi di agosto.

La persona, di cui non è stato reso noto né il nome, né il sesso o il luogo di origine, aveva passato tempo di recente in aree rurali. Gli altri morti di peste nel corso dell'anno avevano 16, 52 e 79 anni. Secondo quanto riferito da Charla Haley, del dipartimento statale per la salute, è stata aperta un'inchiesta sulle origini del contagio. 

Già a inzio mese era scattato l'allarme al Parco Yosemite, una delle attrazioni naturali più visitate in California, dove a una bambina era stata diagnosticata la malattia ed erano stati trovati diversi scoiattoli contagiati.

La peste bubbonica, molto diffusa in Europa durante il Medioevo, oggi è un evento molto raro e gli esperti non hanno ancora compreso il motivo per cui in questi primi 8 mesi del 2015 si sia registrato un così alto numero di casi. Tra il 2001 e il 2012 negli Stati Uniti sono stati accertati 17 episodi, con una media di circa 1,4 all'anno. Ma da aprile c'è stata una netta impennata dei casi.

La malattia è causata dalla puntura di pulci infette dal batterio Yersinia pestis, a sua volta trasmesso da roditori malati, come scoiattoli e topi. Il periodo di incubazione è di 2-6 giorni e i sintomi sono febbre dolori muscolari, nausea, vomito e dolori addominali, che possono essere facilmente confusi con altre patologie. Il tasso di mortalità per peste bubbonica va dal 66% al 93%, percentuale che scende al 16% se la malattia viene diagnosticata subito e trattata con antibiotici.