Sydney, 18 marzo 2023 - Le acque del fiume Darling non si vedono, sono coperte da milioni di pesci morti. Si tratta della terza strage di massa in quel tratto di fiume vicino alla cittadina di Menindee, nell'outback australiano. La colpa è l'ondata di caldo che sta attraversanto lo Stato, e le acque che lentamente si ritirano abbassando il livelo di ossigeno presente.
Menindee this morning! My heart is absolutely breaking seeing this footage of our Darling Barka💔 Feels like the river is sending us a message a week out from the election. pic.twitter.com/8h5sEDvvGD
— Kate McBride (@Kate_McBride_1) March 17, 2023
Il problema ora sono i milioni di pesci in decomposizione che hanno intasato il Darling. Scioccanti i video postati sui social che mostrano la moria sterminata che galleggia sul letto del fiume. Secondo il governo del Nuovo Galles del Sud la situazione è il risultato del forte aumento di aringhe e carpe nel fiume per le recenti inondazioni, e ora con il ritirarsi delle acque nella stagione calda si ha questa conseguenza: "La moria di pesci è legata ai bassi livelli di ossigeno nell'acqua (ipossia), che si verificano man mano che le acque delle inondazioni si ritirano", si legge in un comunicato.
Graeme McCrabb, un abitante di Menindee intervistato dall''AFP ha affermato: "E' surreale da comprendere", sottolineando che la moria di pesci di quest'anno è peggiore di quelle precedenti, che erano state attribuite alla scarsi9tà d'acqua ma anche alla fioritura di alghe tossiche.