Giovedì 23 Gennaio 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Perché Trump dice che se il prezzo del petrolio cala, la guerra in Ucraina finisce

Le risorse energetiche sono il driver dell'economia nazionale: ecco cosa potrebbe succedere se smettessero di rendere

Roma, 23 gennaio 2025 – Il presidente Trump colpisce la Russia dritto al cuore, ossia al gas, ben sapendo che le risorse energetiche erano il driver principale dell’economia nazionale e che, a conflitto finito, sarebbero l’unico modo per Mosca di riemergere da una situazione finanziaria interna che molti analisti definiscono delicata, se non addirittura critica. Nonostante le esportazioni russe sono diminuite sensibilmente dall’inizio del conflitto con Kiev, il gas e il petrolio rappresentano ancora una voce importante nel bilancio statale, soprattutto a causa dei prezzi che sono saliti alle stelle. I numeri parlano chiaro. Le sanzioni imposte dall'UE hanno avuto un impatto notevole sul commercio con la Russia. Tra il primo trimestre del 2022 e il terzo trimestre del 2024, le esportazioni dall'UE verso la Russia sono diminuite del 58%, mentre le importazioni dall'UE dalla Russia sono crollate dell'86%. Nel 2024, le esportazioni russe di petrolio sono diminuite di 350.000 barili al giorno. Nonostante questa riduzione in volume, le entrate sono aumentate del 2%, raggiungendo i 192 miliardi di dollari, grazie all'aumento dei prezzi del petrolio.

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Il presidente russo Vladimir Putin (Ansa)

Più che i mercati alternativi che il Cremlino è riuscito a trovare, fra cui quello cinese, a impattare sulle fortune delle casse statali russe, sono stati dunque i prezzi alle stelle. Fino a questo momento, al presidente Putin è andata abbastanza bene ed è riuscito a mantenere le spese militari che stanno letteralmente dissanguando i conti del governo. Se però il prezzo del petrolio dovesse calare, potrebbe innescarsi una reazione a catena pericolosa. Meno soldi dal petrolio e dal gas non significa solo non potersi più permettere di fare la guerra in Ucraina. Il Cremlino non riuscirebbe più a pagare i tanti mercenari che ha mandato al fronte e a fare riprendere un’economia che è stata completamente riconvertita in economia di guerra e che avrà bisogno di molto denaro nella fase di transizione che la riporterà alla normalità una volta che il conflitto sarà finito. C’è poi la ricaduta internazionale. Una Russia con le casse vuote, incapace di sfruttare la sua gallina dalle uova d’oro, mostrerebbe tutta la sua vulnerabilità ad alleati a cui invece vuole farsi vedere come una grande potenza. Tutti elementi per i quali, Trump spera che Putin accetti l’inizio di un negoziato.