Giovedì 21 Novembre 2024
Giancarlo Ricci
Giancarlo Ricci
Esteri

Perché l’Iran ha attaccato Israele?

Le relazioni tra i due paesi hanno attraversato diverse fasi, da un periodo di non riconoscimento a una "pace fredda", fino all'attuale stato di aperta ostilità

Nelle prime ore di domenica, l'Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, utilizzando droni e missili in una mossa che ha scosso la comunità internazionale. Questo attacco rappresenta l'ultimo episodio di una lunga serie di tensioni tra i due paesi, ma cosa ha spinto l'Iran a compiere un'azione così audace e diretta?

L'attacco dell'Iran, oltre 300 fra droni e missili sparati contro Israele: la mappa
L'attacco dell'Iran, oltre 300 fra droni e missili sparati contro Israele: la mappa

Le radici del conflitto

Per comprendere le motivazioni dietro l'attacco iraniano, è essenziale esaminare le radici storiche e ideologiche del conflitto tra Iran e Israele. Le relazioni tra i due paesi hanno attraversato diverse fasi, da un periodo di non riconoscimento a una "pace fredda", fino all'attuale stato di aperta ostilità.

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La rottura diplomatica e l'ascesa dell'islamismo

Con la rivoluzione islamica del 1979, l'Iran ha interrotto ogni relazione diplomatica con Israele, etichettandolo come un "regime illegittimo e criminale". L'attuale sistema istituzionale iraniano, una Repubblica islamica, non riconosce la legittimità di Israele e ha spesso espresso il proprio sostegno a gruppi e movimenti islamici, principalmente sciiti ma anche sunniti, che si oppongono allo stato ebraico.

L'operazione "Vadeh Sadegh"

L'attacco iraniano, denominato "Vadeh Sadegh" (Vera promessa), è stato descritto dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane come una ritorsione per "numerosi crimini del malvagio regime sionista". Tra questi, l'attacco al consolato iraniano a Damasco e l'uccisione di forze militari iraniane sono stati citati come le principali giustificazioni per l'azione.

La risposta a Israele e la rete di collegamento

Israele ha tentato di interrompere la rete di collegamento tra Iran, Hezbollah e milizie irachene colpendo gli uomini che coordinano la rete. L'attacco al consolato iraniano a Damasco del 1 aprile è stato un tentativo di interrompere la catena di rapporti tra gli Ayatollah ed Hezbollah, con l'obiettivo di indebolire la posizione iraniana nella regione.

La risposta dell'Iran e la mezzaluna sciita

L'Iran, sentendosi minacciato dagli attacchi israeliani, ha risposto con un attacco diretto per dimostrare la propria capacità di difesa e per riaffermare il proprio ruolo di leader nella mezzaluna sciita. L'attacco rappresenta anche una risposta attesa dagli alleati dell'Iran, che vedono in Teheran un punto di riferimento contro Israele.

Le conseguenze dell'attacco

L'attacco iraniano ha portato a una condanna internazionale e ha sollevato preoccupazioni per un'escalation del conflitto nella regione. La Casa Bianca ha confermato l'inizio dell'attacco e ha espresso il proprio "sostegno incrollabile" a Israele. Anche l'Unione Europea ha condannato l'azione iraniana, definendola un'escalation senza precedenti e una grave minaccia alla stabilità regionale.

L'attacco iraniano contro Israele è dunque il risultato di una complessa rete di tensioni storiche, politiche e ideologiche. La decisione di Teheran di agire in modo così diretto riflette la sua determinazione a difendere i propri interessi e a mantenere una posizione di forza nella regione. Mentre il mondo osserva con apprensione, la possibilità di una guerra regionale rimane una preoccupazione reale, con implicazioni che vanno ben oltre i confini di Iran e Israele.