Venerdì 22 Novembre 2024
GIAMPAOLO PIOLI
Esteri

Paura ad alta quota. Esplode il portellone, gli Usa fermano i 737. Nuovi guai per Boeing

Si stacca un finestrino a 4mila metri d’altezza a mezz’ora dal decollo. Un testimone: "La camicia di un ragazzino risucchiata nel vuoto". Il volo del modello maledetto operato dalla compagnia dell’Alaska.

Lo hanno già definito un miracolo a oltre 4mila metri di altezza. Tutti i 174 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio sono salvi. Un finestrino e parte della fusoliera di un Boeing 737-9max dell’Alaska Airlines si sono staccati improvvisamente a 29 minuti dal decollo risucchiati nel vuoto dalla pressurizzazione del velivolo che doveva andare da Portland in Oregon a Ontario in California. La prontezza del pilota del volo 1282 ha consentito all’aereo, pur squarciato, di effettuare un atterraggio di emergenza mettendo tutti in salvo.

Un ragazzino di undici anni, seduto di fianco alla madre nella fila del finestrino esploso, ha visto la sua maglietta risucchiata nel vuoto e lui avrebbe fatto la stessa fine se la madre non lo avesse protetto tenendolo agganciato alle cinture di sicurezza. Sono stati attimi di terrore e di urla per tutti i passeggeri a bordo fino al miracoloso ritorno a terra. Immediatamente l’Alaska Airlines, in contatto con la Boeing, ha bloccato a terra tutti i suoi 65 aerei della flotta modello 737-9 max, una variante degli stessi veicoli 737-max appartenenti alla serie di Boeing già coinvolti in catastrofici incidenti in Indonesia ed Etiopia con centinaia di morti. Ieri, la Federal aviation administration (Faa), l’ente Usa preposto alla sicurezza aerea, ha annunciato di aver ordinato la messa a terra temporanea di alcuni aerei Boeing 737 Max 9 dopo l’incidente. Il disastro della Ethiopian Airlines nel 2019 costrinse la società aeronautica americana a richiamare tutti gli aerei per una revisione generale durata anni.

Il jet, che si è sfogliato in volo come un carciofo sui cieli dell’Oregon, era stato completamente revisionato a ottobre. Il miracolo di Portland è potuto avvenire perché il resto della struttura ha tenuto, favorito anche dall’abbassamento di quota in vista dell’atterraggio d’emergenza.

Evan Smith, un passeggero che sedeva dietro il ragazzino salvato, ha detto al New York Times: "Ho sentito la morte passarmi vicino mentre sono scattate dal soffitto tutte le mascherine dell’ossigeno. Se la madre non avesse tenuto quel giovane non solo la maglietta ma anche lui sarebbe finito fuori dallo squarcio precipitando nel foro che si è creato in cabina. Fortunatamente sedeva nel posto centrale e non a ridosso del portellone che è saltato altrimenti non avrebbe avuto scampo".

Sarà l’inchiesta aperta dal National Transportation Safety Board e dalla Federal Aviation Administration a stabilire cosa è accaduto. Di sicuro per la Boeing è un colpo all’immagine senza precedenti dopo la perdita di miliardi di dollari in seguito dell’incidente con l’Ethiopian Aerlines del 2019 dove morirono 159 persone. Molti ritengono che se la disintegrazione del portellone e la perdita di parte della fusoliera fossero avvenuti alcuni minuti più tardi le speranze di un atterraggio d’ emergenza e il rientro all’aeroporto internazionale di Portland sarebbero diventate impossibili col rischio per l’aereo di spezzarsi in due a 16mila piedi di altezza.

Durante i lunghissimi attimi che hanno preceduto l’atterraggio fortunoso, il personale dell’Alaska Airlines si è prodigato nel tranquillizzare i passeggeri terrorizzati e continuava a ripetere "l’aereo è solido andrà tutto bene". Questa volta così è stato ed è diventato il miracolo dell’Epifania.