Lunedì 28 Ottobre 2024

Partner della Nato, ma corteggia i Brics. Il Sultano vede Putin e tesse la sua tela

Il presidente turco Erdogan si conferma protagonista della politica estera, incontrando Putin al vertice dei Brics. La Turchia si fa valere come attore globale, giocando tra Occidente e mondo Brics.

Partner della Nato, ma corteggia i Brics. Il Sultano vede Putin e tesse la sua tela

Il presidente turco Erdogan si conferma protagonista della politica estera, incontrando Putin al vertice dei Brics. La Turchia si fa valere come attore globale, giocando tra Occidente e mondo Brics.

KAZAN (Russia)

Membro della Nato, aspirante membro dell’Unione Europea, anche se il processo al momento è congelato e adesso anche promessa sposa dei Brics. La Turchia sta diventando una presenza fissa di tutti i tavoli internazionali, anche quelli che non vanno d’accordo tra loro. Il regista indiscusso di questa politica estera assertiva ed esuberante è il presidente Recep Tayyip Erdogan, che ieri ha incontrato Vladimir Putin (nella foto) a Kazan, dove si svolge il vertice dei Brics.

In Occidente – che però gli dà retta a fasi alterne – facendo pesare la posizione geografica della Turchia, strategica ai limiti del vitale per la Nato. Mentre nel mondo a trazione cinese, quello dei Brics, che aspira a scalzare gli Usa dalle decisioni sui destini globali, si rivende il fatto, fastidioso per molti, ma inoppugnabile, che la Mezzaluna è un partner Nato, e quindi con lui le cancellerie occidentali devono parlare per forza. Quasi un gioco delle tre tavolette su scala planetaria, dove Erdogan si presenta, batte i pugni sul tavolo e, a turno, ricorda perché la Turchia non va fatta arrabbiare. Con l’Ue ha gioco facile. Basta ricordare i 3 milioni di rifugiati siriani, che periodicamente minaccia di spingere verso le frontiere del Vecchio Continente. Non lo fa solo perché è pagato da Bruxelles per aiutarli, ma sul suo territorio nazionale. Erdogan, in cambio, alza sempre il prezzo, cercando nuovi vantaggi.

Marta Ottaviani