Martedì 5 Novembre 2024

La guerra dei partigiani russi contro Putin: “Liberiamo le città”. E Mosca evacua Belgorod

Dall’Ucraina un’incursione armata nella regione russa al confine. Per Mosca sono stati “sabotatori di Kiev”. Gli 007 di Zelensky smentiscono e confermano il racconto dei ‘ribelli’

Berlino, 22 maggio 2023 – C’è un’evacuazione in corso nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Le autorità locali starebbero “aiutando” i cittadini a lasciare le loro case, dopo gli attacchi armati di oggi. Per Mosca le incursioni armate sono state condotte da “sabotatori ucraini”. Ma a rivendicarli sono i partigiani russi di Freedom of Russia e il Corpo dei volontari russi. Le milizie ‘anti-Putin’ hanno annunciato oggi in diversi messaggi su Telegram, corredati di video, di aver lanciato un raid dopo aver attraversato il confine dall’Ucraina, e di aver piantato le loro bandiere nelle località di Bezlyudovka, Churovichi e Lyubimovka, nelle regioni di Belgorod, Bryansk e Kursk: “bandiere di una Russia libera sulle città liberate”. 

La legione 'Liberty of Russia' rivendica la "liberazione" dal potere del Cremlino di alcuni territori al confine con l'Ucraina
La legione 'Liberty of Russia' rivendica la "liberazione" dal potere del Cremlino di alcuni territori al confine con l'Ucraina

I ‘ribelli’ lanciano un appello alla popolazione: “Cittadini della Russia – si legge sui profili Telegram – siamo russi come voi. L'unica differenza è che non vogliamo più giustificare le azioni dei criminali al potere e vogliamo che la dittatura del Cremlino finisca”. Chiedono alla gente di “restare a casa, non opporre resistenza e non avere paura. Non siamo vostri nemici a differenza degli zombie di Putin, noi non tocchiamo i civili e non li usiamo per i nostri scopi. La libertà è vicina”. 

Scrive il Guardian: “Freedom of Russia, che si descrive come una milizia anti-Cremlino che cerca di liberare la Russia da Vladimir Putin, ha affermato di aver attraversato il confine  e di aver invaso l'insediamento di Kozinka, mentre inviava unità nella città di Grayvoron nella regione russa di Belgorod”. Non è chiaro quante siano le vittime dei combattimenti che sarebbero andati avanti tutto il giorno. La testata cita un video in cui si vedono persone morte, incluso un ufficiale russo. Un altro filmato mostra un elicottero che sorvolerebbe Kozinga, un Mi-8 russo che intercetta razzi, con il “fumo che si leva dall'insediamento con i suoni delle sirene antiaerei”. Nel frattempo una donna commenta: “Sta succedendo qualcosa di terribile”. 

Kiev: “Non c’entriamo nulla con Belgorod”

L’intelligence di Kiev, nella persone del portavoce Andriy Yusov, ha smentito le accuse russe, dichiarando che l’Ucraina “osserva con interesse” ma “non c’entra nulla”, con i fatti accaduti a Belgorod. E conferma la versione dei partigiani. I “volontari russi” vorrebbero creare una “fascia di sicurezza” al confine e su questo le azioni di Kiev e quella gli oppositori russi convergerebbero. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, citato dal Guardian, ricorda che “i carri armati vengono venduti in qualsiasi negozio militare russo e i gruppi di guerriglia sotterranei sono composti da cittadini russi”. 

Non è chiaro – scrive ancora il Guardian – se il raid “faccia parte di una precisa strategia militare o se sia una manovra diversiva, mentre l’aspettativa generale è quella che Kiev stia per lanciare una controffensiva”. L’Ucraina ha sempre smentito la paternità di attacchi nelle regioni russe. Del resto gli Stati Uniti e molti altri Paesi hanno rifornito di armi Kiev a condizione che non le utilizzassero per colpire obiettivi in Russia.