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I camion palestinesi trasportano aiuti dal Valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza
di Beppe Boni
Il grande, caotico, disperato esodo della popolazione palestinese di Gaza verso il nord è cominciato mentre la comunità internazionale si sta attrezzando per piantare nuovamente una bandiera che garantisca la tregua, se non proprio la pace, col fine di rimediare all’apocalisse umanitaria. L’Italia in questa riedizione della missione europea avrà un ruolo di rilievo fin dalle prime battute con la presenza dei carabinieri in quella che potrebbe diventare la prossima operazione di peacekeeping. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani da Bruxelles, dove ha preso parte parte al Consiglio affari esteri, ha confermato l’intera missione. I carabinieri italiani partiranno a giorni per partecipare con un ruolo di alto profilo alla missione europea Eubam – Rafah (European Union border assistance mission), in via di allestimento a Rafah, che a sud collega Gaza all’Egitto, uno dei punti più delicati dell’intero teatro bellico. Faranno parte, come hanno spiegato in una nota congiunta il ministri della Difesa Guido Crosetto e degli Esteri Antonio Tajani, di un contingente integrato nella forza di gendarmeria europa (Eurogendfor) insieme ai militari della Guardia civil spagnola e della gendarmeria francese, tutti uomini specializzati nelle operazioni di ordine pubblico e con esperienza internazionale.
I carabinieri in partenza sono stati scelti all’interno della Seconda Brigata mobile che comprende i Reggimenti Tuscania (paracadutisti), Trentino Alto Adige di Laives e il Gorizia. Tutti reparti di pronto impiego, molti dei quali già formati per incarichi all’estero, anche con competenza specifica sul Medio Oriente. L’obiettivo primario è di coordinare il transito giornaliero fino a 300 feriti e malati in un contesto di caos umanitario totale. Il valico è un punto sensibile dove è sempre stata alta la tensione con L’Egitto che non vuole esodi profughi; e con gli israeliani che lo considerano un luogo di possibile transito dei guerriglieri di Hamas.
"La missione militare che andrà ad occuparsi del controllo a Rafah – ha detto il ministro Antonio Tajani – è un importante impegno europeo che noi abbiamo sempre chiesto e in forza del fatto che i nostri carabinieri sono sempre stati presenti in precedenza a Gerico per l’addestramento della polizia dell’Autorità palestinese. E l’Italia vuole avere un ruolo nella regione".
La missione Eubam- Rafah, che aveva il compito di assicurare una presenza terza al valico, era stata sospesa quando si è infiammata la guerra a Gaza. "Questa missione – ha detto ancora il ministro al termine del Consiglio europeo – è di grande importanza, anche simbolica: una presenza europea con i carabinieri per verificare il passaggio nel valico. È un passo avanti verso la seconda fase della tregua, ma anche la dimostrazione che l’Europa può dare un contributo alla costruzione di una nuova stagione in Palestina". L’Arma mette a disposizione per ora sette uomini che potrebbero aumentare in futuro e che si aggiungono ai due italiani già presenti nella missione. I due ministeri italiani gestiscono anche il trasporto in teatro dell’intero contingente attraverso il Comando operativo vertice interforze, recentemente affidato al generale paracadutista Giovanni Maria Iannucci che ha preso il posto del generale Francesco Figliolo passato ai Servizi segreti. I carabinieri garantiscono all’Italia una solida reputazione internazionale, tanto che mesi fa gli Usa chiesero e ottennero la presenza di due ufficiali esperti come mediatori tra palestinesi e israeliani a Gerusalemme.