Roma, 17 febbraio 2025 – L’Europa cercava una linea unitaria per non restare esclusa dal cessate il fuoco sull’Ucraina a cui lavora l’amministrazione Trump dal vertice di Parigi convocato da Emmanuel Macron. Voluto per fronteggiare l’accelerazione" Usa sul dossier Ucraina e definire una risposta comune per rafforzare la sicurezza in Europa. Oggi erano presenti i capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca, il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e il segretario generale della Nato. L'incontro è avvenuto pochi giorni dopo che il presidente Usa Donald Trump ha telefonato al suo omologo russo Vladimir Putin e ha deciso di negoziare direttamente sull'Ucraina in un prossimo vertice in Arabia Saudita.
Poche ore prima il primo ministro britannico Keir Starmer aveva dichiarato di essere pronto a inviare truppe di peacekeeping in Ucraina, qualora fosse necessario per garantire la sicurezza della Gran Bretagna e dell'Europa. Disponibilità a cui si è accodata anche la Svezia. Ipotesi stroncata dal cancelliere Scholz al vertice.
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Non solo il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha frenato sull'invio di truppe Ue sul territorio ucraino. Anche la premier Giorgia Meloni avrebbe sottolineato che non è questa la strada da intraprendere. Secondo la Meloni il dispiegamento di soldati europei in Ucraina è un percorso complesso, una soluzione poco efficace.
Il primo ministro Keir Starmer ha detto ai media britannici dopo il vertice di Parigi che l'Europa deve assumere maggiori responsabilità a tutela della propria sicurezza, ma una "rete di protezione americana" resta necessaria per assicurare un accordo in Ucraina di pace poiché "solo una garanzia Usa può efficacemente scoraggiare la Russia di Vladimir Putin dall'attaccare di nuovo" Kiev. Starmer ha poi aggiunto di voler "discutere con Donald Trump" la settimana prossima a Washington delle valutazioni emerse a Parigi e di voler risentire nei prossimi giorni Volodymyr Zelensky.
Dal vertice di Parigi è emersa la divisione tra i leader europei sull'invio di truppe in Ucraina. Favorevoli il presidente francese Macron, che ne aveva già parlato nei mesi scorsi, il premier britannico Starmer e la Svezia. Contrario il premier tedesco Olaf Scholtz, e l'Italia da tempo di era detta non disposta all'invio di truppe.
Si è concluso il vertice europeo di Parigi sull'Ucraina. Attesi da una temperatura di zero gradi, i leader riuniti all'Eliseo da Emmanuel Macron stanno uscendo dal palazzo della presidenza francese uno dopo l'altro.
La pace sulla guerra in Ucraina deve essere un "accordo di pace duraturo, non solo una pausa in vista del ritorno di Vladimir Putin", ha dichiarato il primo ministro britannico, Keir Starmer a Parigi. Secondo Starmer, che ha pubblicato una clip su X, c'è anche in gioco "la sicurezza e la difesa collettiva dell'Europa. E qui penso che abbiamo una sfida generazionale".
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz ha ribadito che la Germania non vuole una "pace imposta tramite diktat all'Ucraina" dopo aver incontrato i leader europei all'Eliseo. "L'Ucraina non può accettare tutto ciò che le viene presentato, a nessuna condizione". E ha aggiunto che ora è "altamente inappropriato" discutere ora dell'invio di truppe in Ucraina.
Mentre a Parigi è in corso il vertice sulla pace in Ucraina convocato da Macron, il presidente Volodymyr Zelensky, commentando i prossimi negoziati tra la parte russa e quella americana in Arabia Saudita, ha sottolineato che Kiev non vi prenderà parte. Allo stesso tempo, ha aggiunto Zelensky, Kiev non riconoscerà nessuno dei risultati che potessero sortire dai negoziati di Riad. "L'Ucraina non accetterà" tali risultati di un incontro "di cui non sa nulla", ha detto Zelensky per il quale "l'Ucraina considera qualsiasi negoziato sull'Ucraina senza l'Ucraina privo di validità. Non possiamo riconoscere nulla in merito ad accordi su di noi senza di noi". Zelensky ha detto che a Riad "Sicuramente, c'è un confronto bilaterale. E gli Stati Uniti hanno il diritto di farlo se hanno problemi bilaterali"
La premier italiana, Giorgia Meloni, è giunta all'Eliseo per partecipare al vertice informale sull'Ucraina e la difesa europea convocato dal presidente, Emmanuel Macron. La premier italiana si unisce così ai lavori con gli altri leader europei, giunti all'Eliseo intorno alle 16.
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E' cominciata a Parigi la riunione informale sull'Ucraina indetta dal presidente francese, Emmanuel Macron. I lavori hanno preso avvio dopo le 16. Attesa all'Eliseo anche la premier Giorgia Meloni, da poco atterrata a Parigi.
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I principali leader europei sono arrivati all'Eliseo per l'incontro informale organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron sull'Ucraina e la sicurezza in Europa. Il primo capo di governo a essere accolto da Macron nella sede della presidenza francese è stato il britannico Keir Starmer, seguito dal premier olandese, Dick Schoof, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. All'Eliseo anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte e i vertici Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen. Leggero ritardo per il capo del governo polacco Donald Tusk, l'ultimo ad arrivare. Non è presente al momento la premier Giorgia Meloni, che secondo un giornalista politico di France Te'le'visions, è attesa per le 17.

"Dobbiamo aumentare il sostegno militare all'Ucraina, produrre di più e farlo più velocemente. Dobbiamo anche rimuovere le restrizioni sull'uso delle armi da parte degli ucraini, in modo che possano effettivamente difendersi dai russi senza avere un braccio legato dietro la schiena. Un cessate il fuoco non deve portare a un riarmo russo seguito da nuovi attacchi russi". Lo afferma in una nota la prima ministra danese, Mette Frederiksen, in vista del vertice di Parigi sull'Ucraina, dove rappresenterà gli otto Paesi baltici e nordici. "Non vedo l'ora di discutere tutto questo a Parigi e sono felice che il presidente Macron abbia preso l'iniziativa per l'incontro. Avverto una nuova determinazione europea, una serietà e una capacità di azione necessarie", aggiunge.
Prima dell'inizio del vertice su sicurezza in Europa e questione Ucraina, che vede riuniti a Parigi i capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente Usa, Donald Trump hanno avuto un colloquio telefonico durato "circa venti minuti". Lo fa sapere l'Eliseo.
"Qualsiasi accordo di pace sull'Ucraina deve essere "giusto e duraturo". Lo ha affermato il premier britannico Keir Starmer sottolineando che "una pausa nei combattimenti" darebbe al presidente russo Vladimir Putin "la possibilità di ritornare". Il primo ministro laburista, in partenza per Parigi per prendere parte al vertice coi leader europei, ha aggiunto che servono "risposte realistiche e credibili a qualsiasi cessate il fuoco".
Gli Usa stanno pensando a un diverso tipo di forza di peacekeeping in Ucraina, che includa paesi non europei come Brasile o Cina, e che si collocherebbe lungo un'eventuale linea di cessate il fuoco come una sorta di cuscinetto. Lo scrive The Economist aggiungendo che il vicepresidente Usa JD Vance avrebbe detto agli europei che una forza composta solo da europei sarebbe meno efficace nel dissuadere la Russia dall'attaccare. La Russia si oppone però a qualsiasi dispiegamento di truppe straniere in Ucraina. Quindi l'amministrazione di Donald Trump dovrà costringere Vladimir Putin a fare delle concessioni, conclude The Economist
Tutti i membri della Commissione europea avranno una riunione in Ucraina, probabilmente nella capitale Kiev, "la settimana prossima", hanno annunciato oggi fonti comunitarie, senza dare ulteriori dettagli per ragioni di sicurezza. A quanto si apprende, sebbene non sia stata specificata la data, la riunione del collegio dei commissari nel paese in guerra con la Russia sarebbe stata organizzata per l'alto valore simbolico che avrebbe in occasione del terzo anniversario dell'inizio dell'invasione, cominciata il 24 febbraio 2022.
La Russia esclude qualunque concessione territoriale all'Ucraina. Lo ha chiarito il ministro degli Esteri di Mosca Sergey Lavrov. "Pensate che anche solo l'idea possa comparire ai negoziati di pace riguardo la possibilità di cedere alcuni territori? Come cedere? Con la popolazione russa o senza? Solo con le terre rare?", ha detto Lavrov rivolgendosi ai giornalisti dopo i colloqui con il ministro degli Esteri serbo Marko Djuric. Il capo della diplomazia di Mosca ha aggiunto che le concessioni territoriali "a quella che oggi si chiama Ucraina furono fatte dalla leadership sovietica quando fu formata l'Unione Sovietica".
Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, "la filosofia sposata dall'Europa" sulla crisi ucraina "non ha portato da nessuna parte". Di conseguenza, il capo della diplomazia di Mosca ha detto di "non sapere" cosa potrebbero fare i rappresentanti del vecchio continente ad un eventuale tavolo dei negoziati. Lavrov ha richiamato in particolare l'attenzione sulle parole del presidente finlandese Alexander Stubb alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il quale ha affermato la necessità di riarmare Kiev. "La filosofia degli europei non è andata da nessuna parte - ha detto Lavrov -. Non so cosa dovrebbero fare al tavolo delle trattative. Se stanno per 'implorare' qualche idea subdola sul congelamento del conflitto, mentre a modo loro, intendono continuare la guerra, allora perché invitarli alle trattative?" ha detto Lavrov ricordando inoltre che l'Europa ha già avuto modo di partecipare al processo negoziale. "Il loro desiderio è già stato soddisfatto più volte" ha osservato Lavrov, menzionando l'accordo del 2014 "sulla risoluzione della crisi politica in Ucraina", nonché gli accordi di Minsk. "Avevano bisogno di tempo per armare l'Ucraina. Queste erano le loro intenzioni", ha concluso.
La Slovenia si è rammaricata per essere stata esclusa, insieme ad altri Stati membri dell'Ue, dal vertice di Parigi sull'Ucraina. "A livello simbolico, gli organizzatori del vertice di Parigi stanno mostrando al mondo che, anche all'interno dell'Ue, non tutti gli Stati sono trattati allo stesso modo", ha affermato in una nota la presidente Natasa Pirc Musar.
Musar, presidente dal 2022, si era presentata come indipendente a capo di un'area progressista che ha sconfitto il candidato conservatore.
L'Ungheria attacca l'iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron di un vertice a Parigi per concordare una linea europea comune in relazione ai negoziati di pace tra Ucraina e Russia. "I leader europei che sostengono la guerra e sono contrari a Trump si riuniscono oggi a Parigi per bloccare gli sforzi di pace in Ucraina", ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, "l'era della politica interventista è finita" ha detto Szijjártó."A differenza di coloro che si riuniscono a Parigi, che hanno alimentato l'escalation per tre anni, noi sosteniamo gli sforzi di pace
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Dopo il Regno Unito, la Svezia: un altro Paese europeo ha espresso disponibilità all'invio di soldati in Ucraina a garanzia di un possibile accordo di pace. L'annuncio è giunto a poche ore dall'apertura, oggi pomeriggio, di una conferenza a Parigi dedicata al conflitto armato che si è acuito con l'offensiva militare della Russia nel 2022. "Dobbiamo prima negoziare una pace giusta e duratura che rispetti il diritto internazionale" ha detto all'emittente pubblica Sveriges Radio la ministra degli Esteri Maria Malmer. "Quando questa pace sarà instaurata, sarà necessario mantenerla e, a tal fine, il nostro governo non esclude nulla".
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di essere pronto a inviare truppe in Ucraina, qualora fosse necessario per garantire la sicurezza della Gran Bretagna e dell'Europa. Il Regno Unito sta svolgendo un ruolo di primo piano nel supportare Kiev nella guerra contro la Russia, il che "significa anche essere pronti e disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina inviando le nostre truppe sul campo se necessario", ha scritto Starmer sul Daily Telegraph.
"Il Cremlino ha definito positivo il fatto che oggi a Parigi i leader europei discuteranno di possibili soluzioni di pace per l'Ucraina", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sottolineando che vale la pena attendere i risultati di questo vertice. Secondo Peskov, quello che conta è che solo due mesi fa, "tutti nel mondo, con l'eccezione, forse, della Russia e dei paesi amici, parlavano di come continuare la guerra a qualsiasi costo". "E' gratificante che ora tutti stiano cercando di parlare di ciò che deve essere fatto per fermare la guerra a tutti i costi. Questo è un fatto positivo. Valuteremo dopo tutto il resto", ha osservato il portavoce.
I capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca saranno oggi pomeriggio dalle 16 all'Eliseo ospiti di Emmanuel Macron per una riunione informale dedicata alla sicurezza europea e alla situazione in Ucraina. Con loro, il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e il segretario generale della Nato. Lo conferma l'Eliseo, fissando alle 15,45 l'arrivo dei leader nel cortile del palazzo della presidenza. "Questa riunione - informa una nota della presidenza francese - mira ad avviare consultazioni fra i dirigenti europei sulla situazione in Ucraina e sui temi della sicurezza in Europa". L'Eliseo aggiunge che i lavori "potranno prolungarsi in altri formati, con l'obiettivo di riunire tutti i partner interessati alla pace a alla sicurezza in Europa". Non sono previste conferenze stampa o dichiarazioni ufficiali alla fine della riunione.
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