Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Parigi, decapitato un professore. Aveva mostrato le vignette su Maometto in classe

L'aggressore è un 18enne ceceno. Il brutale omicidio è avvenuto a Conflans-Sainte Honorine, una banlieue della capitale. Macron: "L'oscurantismo e la violenza che l'accompagna non vinceranno"

Poliziotti francesi nel luogo dove è stato ucciso il killer (Ansa)

Parigi, 16 ottobre 2020 - Un professore di storia è stato decapitato in una banlieue di Parigi, l'assalitore, un 18enne, secondo le prime informazioni lo avrebbe aggredito e ucciso perché aveva mostrato le caricature di Maometto in classe. Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è recato immediatamente alla cellula di crisi al ministero dell'Interno per seguire le indagini, mentre il ministro dell'Interno, in visita in Marocco, è rientrato a Parigi. 

Il killer aveva 18 anni ed era nato a Mosca, ma era ceceno. Il giovane avrebbe anche fatto a tempo a pubblicare le immagini della decapitazione su Twitter, prima di essere abbattuto dalla polizia. Infatti, gli agenti intervenuti per la segnalazione di un uomo armato di un coltello che si aggirava a Conflans-Sainte Honorine, lo hanno intercettato e neutralizzato. Secondo alcuni media, l'uomo avrebbe gridato "Allah Akbar" mentre aggrediva gli agenti, che hanno risposto subito facendo fuoco. Secondo alcunbi media francesi il ceceno avrebbe indossato un giubbetto esplosivo e si sarebbe diretto verso i poliziotti brandendo il coltello. I poliziotti gli avrebbero intimato di fermarsi, poi hanno sparato. 

Sembra che il giovane fosse risentito dal fatto che la vittima, un insegnante di storia del liceo, avesse mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo su Maometto, ritenute blasfeme dal 18enne. Secondo Le Parisien il giovane era parente di un allievo della vittima. La polizia avrebbe trovato addosso a cadavere dell'aggressore un coltello da cucina e di un fucile. Nei giorni precedenti alcuni genitori della stessa classe avevano segnalato alla scuola il professore. Il 5 ottobre alcuni genitori si sarebbero lamentati di quanto avvenuto durante la lezione sulla libertà d'espressione.

Il presidente Macron, dopo il vertice alla cellula di crisi, poi si è recato nel liceo alla periferia di Parigi: "Un nostro concittadino è stato assassinato perché insegnava agli allievi la libertà d'espressione, la libertà di credere e non credere". Il capo di stato ha continuato: "Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica... la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi". Dopo aver incontrato la preside, Macron ha dato il sostegno alla categoria. "Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia che siamo con loro, che l'intera nazione è al loro fianco oggi, domani, per proteggerli, difenderli, permettergli di fare il loro mestiere, il più bello che ci sia". I terroristi "non passeranno - ha concluso Macron - i nostri poliziotti, gendarmi, tutti quelli che tengono alla Repubblica, magistrati, funzionari eletti, insegnanti, faremo blocco. L'oscurantismo e la violenza che l'accompagna non vinceranno, non ci divideranno. Chiedo a tutti i compatrioti di fare blocco, di essere uniti, perché prima di tutto siamo cittadini uniti dagli stessi valori".   

Su twitter la redazione di Charlie Hebdo ha espresso "orrore e rivolta". "Dopo che un insegnante nell'esercizio della sua professione è stato assassinato da un fanatico religioso. Esprimiamo il nostro più vivo sostegno alla sua famiglia, ai suoi cari, come anche a tutti gli insegnanti", prosegue. "L'intolleranza ha superato una nuova tappa e non sembra indietreggiare dinanzi a nulla per imporre il suo terrore al nostro Paese. Solo la determinazione del potere politico e la solidarietà di tutti potranno sconfiggere questa ideologia fascista".