Venerdì 22 Novembre 2024
LORENZO BIANCHI
Esteri

Israele, caos in Parlamento. I parenti degli ostaggi: "Pena di morte? Non ora"

L’ultradestra evoca in aula le esecuzioni capitali per i terroristi di Hamas Il governo frena, i familiari dei rapiti temono che salti l’accordo per la liber azione

I parenti degli ostaggi israeliani hanno manifestato davanti al palazzo dell’Unicef a Tel Aviv

I parenti degli ostaggi israeliani hanno manifestato davanti al palazzo dell’Unicef a Tel Aviv

Roma, 21 novembre 2023 – Sul rilascio dei primi ostaggi di Hamas "mancano solo dettagli pratici minori", garantisce il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il presidente statunitense Joe Biden lo ritiene vicino. Domenica sera il premier israeliano Benjamin Netanyahu, però, aveva sostenuto il contrario. In questo delicatissimo contesto "Potere Ebraico", il partito di estrema destra guidato dal ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, ha rispolverato la sua proposta di istituire la pena capitale per i terroristi contenuta in una bozza di disegno di legge presentata in marzo al Parlamento, la Knesset. Per Tzvika Vogel, parlamentare di Potere Ebraico "ciascuno dei terroristi di Hamas è un altro Eichmann. Ognuno di loro deve salire sulla forca". Gil Dikman, che ha perso una zia nell’attacco del 7 ottobre e che ha un cugino e la moglie del parente ancora ostaggi nella Striscia di Gaza, ha implorato l’esecutivo di attendere almeno fino a quando i rapiti "hanno la spada sul collo". Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, leader di "Sionismo religioso", ha chiesto l’allargamento del gabinetto di guerra, prevedendo un rappresentante per ogni partito della coalizione di governo. Nella composizione attuale, accusa, "ha portato alla situazione in cui ci troviamo oggi".

Sulla trattativa in corso per il rilascio di almeno 50 rapiti in cambio di altrettanti palestinesi detenuti in Israele e di 5 giorni di tregua peserebbe, secondo il quotidiano israeliano liberal Haaretz, l’incognita dell’opinione di Yahiya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, che sarebbe ancora "euforico" per il massacro del 7 ottobre. Israele non vuole che le porte delle sue carceri si aprano per detenuti di Hamas. Nella Striscia di Gaza gli ospedali restano nel mirino dell’offensiva di Gerusalemme sia a Nord sia a Sud. Medici senza frontiere ha denunciato la morte di 70 persone nel nosocomio "Nasser" di Khan Younis nel Sud della Striscia. Nel Nord, nell’Ospedale Indonesiano, secondo Ashraf al-Qidreh, portavoce del Ministero della Salute controllato da Hamas, un raid di Israele ha ucciso almeno 12 persone fra "pazienti e loro congiunti". Hamas sostiene che le vittime palestinesi sono ora 13.300.

Le forze Israeliane di Difesa hanno comunicato che sono stati "catturati 300 terroristi". Dai loro interrogatori sono emerse informazioni di grande valore. Un ufficiale superiore dell’esercito ha aggiunto che "sono state ricevute migliaia di telefonate da cittadini di Gaza, una scala mai vista finora", dovuta al fatto che "i residenti della Striscia sono insoddisfatti della barbara condotta di Hamas".