Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Ucraina, papa Francesco e il monito a Zelensky: “Le chiese non si toccano!”

Il Pontefice si è schierato contro l’approvazione del disegno di legge che prevede la messa al bando della Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. Per Zelensky “liberazione dai diavoli di Mosca”. Ma Kirill: “Una persecuzione”

Roma, 25 agosto 2024 – Papa Francesco durante l’Angelus ha rivolto un monito severo alla legge appena varata dal Parlamento ucraino sulle chiese ortodosse. “Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione russa – ha detto il Pontefice -. E pensando alle norme di legge adottate di recente in Ucraina mi sorge un timore per la libertà di chi prega, perché chi prega veramente prega sempre per tutti. Non si commette il male perché si prega. Se qualcuno commette un male contro il suo popolo sarà colpevole per questo, ma non può avere commesso il male perché ha pregato”. “E allora si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa - ha aggiunto -. Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana. Le Chiese non si toccano!”.

Papa Francesco durante l'Angelus
Papa Francesco durante l'Angelus

Il Papa si è così schierato pubblicamente contro l’approvazione da parte del Parlamento ucraino, avvenuta martedì scorso, del disegno di legge che prevede la messa al bando nel Paese della Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca, spesso vista come un intermediario dell’influenza del Cremlino. Mentre le ultime notizie dal campo di battaglia parlano di due giornalisti rimasti feriti (un terzo è ritenuto disperso) in seguito ad un attacco lanciato la notte scorsa dalle forze russe contro un hotel a Kramatorsk, nell’Ucraina orientale: lo hanno reso noto le autorità regionali. “Le tre vittime sono giornalisti, cittadini dell’Ucraina, degli Stati Uniti e del Regno Unito”, ha scritto su Telegram il capo della regione di Donetsk, Vadym Filashkin.

Cosa aveva detto Kirill

Il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill aveva accusato l’Ucraina di “perseguitare” i credenti vietando la Chiesa ortodossa legata a Mosca e aveva invitato la comunità internazionale ad agire. Kirill aveva esortato altri leader religiosi cristiani - tra cui Papa Francesco - e organizzazioni internazionali ad “alzare la voce in difesa dei credenti perseguitati” che, a suo dire, si trovano in una situazione “critica” in Ucraina. 

Come si era mosso il presidente Zelensky

Mercoledì 21 agosto, all’indomani dell’approvazione delle legge, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva informato il patriarca ecumenico della Chiesa ortodossa Bartolomeo dei dettagli. “Ho avuto una telefonata con il patriarca ecumenico Bartolomeo. Ho ringraziato Sua Santità per le sue preghiere per l’Ucraina e il suo incrollabile sostegno al nostro popolo. Abbiamo valutato positivamente lo sviluppo della nostra cooperazione, in particolare la recente visita produttiva di una delegazione ucraina al Patriarcato ecumenico, e abbiamo espresso aspettative reciproche riguardo a una visita del Patriarcato”, ha scritto Zelensky sul suo canale Telegram.

Zelensky: “Passo avanti verso la liberazione dai diavoli di Mosca”

La decisione è stata annunciata sul sito web del parlamento il 24 agosto, mentre l’Ucraina celebrava il suo Giorno dell’Indipendenza. Zelensky ha commentato la sua firma della legge, uno dei numerosi atti legislativi contro la Russia da lui firmati il 24 agosto, durante un discorso video registrato alla nazione. La Chiesa ortodossa ucraina (OCU) “sta oggi compiendo un passo avanti verso la liberazione dai diavoli di Mosca”, ha affermato Zelensky. Nel 2019, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, voce principale del mondo ortodosso, ha concesso alla Chiesa Ortodossa dell’Ucraina (OCU), che è allineata con Kiev, l’indipendenza dal Patriarcato di Mosca.