Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Papa Francesco, appello ai potenti dell'Islam: "Condannate il terrorismo"

L'ultima tappa della visita del Pontefice in Turchia è nella sede del patriarcato ortodosso

Papa Francesco sul volo di ritorno da Istanbul (Ansa)

ROMA, 30 novembre 2014 - Di ritorno dal suo viaggio in Turchia Papa Francesco, sull'aereo, approfitta per fare un bilancio dell'esperienza appena vissuta ai confini di quella che lui stesso aveva definito la terza guerra mondiale. E nel percorso da Fiumicino verso il Vaticano, ha fatto una sosta alla basilica romana di Santa Maria Maggiore: ha voluto la deviazione per ringraziare la Madonna, com'è ormai sua consuetudine al ritorno da ogni suo viaggio, per l'esito della visita.

IL TERRORISMO - "Ho detto al presidente Erdogan: sarebbe bello che tutti i leader islamici, i leader politici, religiosi, accademici, condannino chiaramente il terrorismo e dicano che quello non è Islam - racconta il Pontefice - Abbiamo bisogno di una condanna mondiale, che gli islamici dicano chiaramente, noi non siamo quello, questo non è il Corano".

LA FRONTIERA ARMENA - "Una cosa che a me sta molto a cuore è la frontiera turco-armena: se si potesse aprire quella frontiera!", ha esclamato Papa Francesco rispondendo a una domanda sul centenario del genocidio armeno, sempre negato dai turchi, che ricorrerà l'anno prossimo. "So che ci sono problemi geopolitici che non facilitano l'apertura - ha proseguito - ma dobbiamo pregare e aiutare che questo si faccia. L'anno prossimo si faranno tante cose per celebrare il centenario, ma è importante che si vada avanti anche con piccoli gesti".

IL RAPPORTO CON MOSCA - "Al patriarca di Mosca Kirill io ho fatto sapere, e lui era d'accordo, la voglia di trovarci. Tu mi chiami e io vado, gli ho detto. E lui anche ha la stessa voglia. Ma in questi ultimi tempi col problema della guerra e con tanti problemi che ci sono, l'incontro col Papa è passato in secondo piano. Ma tutti e due vogliamo incontrarci, vogliamo andare avanti", spiega Francesco rispondendo a una domanda sulle prospettive dei rapporti col Patriarcato di Mosca, dopo gli incontri avuti con quello di Costantinopoli.

I RIFUGIATI - Sulla visita mancata a un campo di rifugiati, il Papa si è detto molto dispiaciuto: "Io volevo andare in un campo di rifugiati: ho fatto tutti i calcoli, ho fatto di tutto e ci voleva un giorno in più, ma non era possibile. Non era possibile per ragioni non solo personali". In ogni caso, aggiunge, "ho chiesto ai Salesiani che lavorano con i ragazzi e i rifugiati. Ho avuto un dialogo con loro. E qui approfitto per ringraziare il governo turco - ha aggiunto -. Ma è generoso! Io ho dimenticato i numero dei rifugiati che ospita la Turchia, un milione? Tu sai cosa significa un milione di persone che ti vengono lì, e tu devi pensare alla loro salute, all'alimentazione, a dare un letto, una casa. È stato generoso e voglio pubblicamente ringraziarlo".