Lunedì 10 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

I Paesi baltici staccano la spina dalla Russia. Estonia, Lettonia e Lituania collegate alla rete elettrica europea

"Questa è libertà. Libertà dalle minacce, libertà dai ricatti” ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen durante la cerimonia a Vilnius. Le minacce di Mosca

Interrotto ultimo collegamento con la Brell. A destra il ministro lituano per il Clima l'Energia Kaspars Melnis

Interrotto ultimo collegamento con la Brell. A destra il ministro lituano per il Clima l'Energia Kaspars Melnis

Roma, 9 febbraio 2025 - I Estonia, Lettonia e Lituania si sono collegati oggi alla rete elettrica europea dopo aver reciso i legami con la rete di Mosca, il sistema energetico internazionale Brell.

Von der Leyen: “Un giorno storico”

"Stiamo tagliando gli ultimi legami rimasti con la Russia. Finalmente liberi da minacce e ricatti. Questo è un giorno storico", ha affermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen durante la cerimonia a Vilnius. Aggiungendo: "Questa è libertà. Libertà dalle minacce, libertà dai ricatti. E molto prima che i carri armati russi entrassero in Ucraina, gli stati baltici ci avevano avvertito che il gas a buon mercato importato dalla Russia nascondeva un costo, un costo di dipendenza. Ora l'intera Europa sta eliminando gradualmente i combustibili fossili russi. È una nuova era".

Karis: "La Russia è uno stato inaffidabile"

Il presidente lituano, Gitanas Nauseda, ha spiegato che "la sincronizzazione dei sistemi elettrici dei Paesi baltici con l'Europa continentale rappresenta solo una prima tappa: ora dobbiamo garantirne il regolare funzionamento e aumentare la cooperazione regionale ed europea per proteggere le infrastrutture critiche". A Vilnius erano presenti anche i presidenti di Lettonia, Edgars Rinkevics, di Estonia, Alar Karis, e di Polonia, Andrzej Duda. Karis ha sottolineato: "La Russia è uno stato inaffidabile e tale rimarrà almeno nel futuro più prossimo. I legami con la Russia ci rendono vulnerabili, i legami con l'Europa sono la nostra forza". Mentre il lettone Rinkevics ha evidenziato come il collegamento offrirà ai baltici anche nuove possibilità economiche e contribuirà a una più stretta integrazione nel mercato europeo dell'energia.

Le minacce di Mosca

Infatti Mosca ha minacciato i Paesi Baltici, dopo aver ricevuto la notifica del ritiro dalla rete che li collega con le infrastrutture elettriche di Russia e Bielorussia. Natalia Vysokovskikh, ingegnere capo della società Uralenergotel in un'intervista a Ria Novosti ha affermato: "Il danneggiamento anche di uno solo dei cavi sottomarini tra Lituania, Polonia e Svezia potrebbe causare un'interruzione della fornitura di energia elettrica ai Paesi baltici". Un chiaro avvertimento, dopo il cavo elettrico sottomarino tranciato tra Finlandia ed Estonia da una petroliera ‘fantasma’ russa, e dopo i casi di sabotaggio ai cavi per telecomunicazioni nel Baltico.

Gli esperti del Cremlino

Il Cremlino ha messo in campo esperti sui media per elencare i rischi a cui stavano andando incontro Estonia, Lettonia e Lituania: "Rischiano di ridurre l'affidabilità del loro approvvigionamento energetico", "impiegheranno molto tempo per stabilire il sistema energetico" e andranno incontro a "un aumento significativo dei prezzi dell'elettricità". Un terrorismo psicologico dovuto anche al fatto che con l'uscita degli Stati baltici dall'anello energetico Brell l'infrastruttura della enclave russa di Kaliningrad è dovuta passata a una modalità di funzionamento autonoma.