Venerdì 17 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Pacchi bomba a New York, Trump: "Anche i media responsabili". Dem nel mirino

Il sindaco De Blasio attacca: "Trump smetta di incoraggiare la violenza". E lui: "Bisogna unire il Paese". Pacco sospetto a De Niro e altri due a Biden. Il 'caso' delle telefonate del tycoon

Artificieri entrano negli uffici della Cnn a New York

New York, 25 ottobre 2018 - Pacchi bomba a New York, il giorno dopo la paura. Numerosi gli ordigni piazzati ieri, a casa dei Clinton, negli uffici di Obama, del suo ex ministro della giustizia Eric Holder, della Cnn, del governatore di New York Andrew Cuomo, del Campidoglio, della deputata dem Maxime Waters. Oggi ancora un pacco sospetto negli uffici di Robert De Niro, critico assiduo del presidente Trump, e altri due all'ex vicepresidente Joe Biden. Lunedì uno a casa di George Soros. La polizia è riuscita a intercettare tutti gli ordigni prima che si potesse verificare una strage. E secondo loro dietro a tutto questo ci sarebbe "la stessa mano". In corso le indagini, con l'aiuto di Fbi e Secret Service.

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TRUMP: BOMBA ALLA CNN? "I MEDIA HANNO LE LORO RESPONSABILITA'" - Da un comizio elettorale nel Wisconsin il presidente Donald Trump condanna le bombe: "Atti di violenza politica. È tempo di unire l'America", ha detto il tycoon al Paese e ai suoi supporter che durante il comizio gridavano: "Hillary in galera! Hillary in galera!". Sulla bomba alla Cnn? "Anche i media hanno le loro responsabilità" e dovrebbero "mettere fine alla loro incessante ostilità", ha dichiarato Trump. Severa la risposta del presidente dell'emittente televisiva Jeff Zucker: "C'è una totale mancanza di comprensione alla Casa Bianca sulla serietà dei loro continui attacchi ai media - ha detto Zucker in riferimento all'amministrazione Trump che molto spesso ha attaccato la stampa, definendola 'nemica del popolo' -. Il presidente e soprattutto la portavoce della Casa Bianca dovrebbero capire che le parole contano - ha aggiunto Zucker -. Per ora non hanno compreso nulla di tutto questo". 

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DEMOCRATICI NEL MIRINO - A due settimane dalle elezioni di medio termine negli Usa, nel mirino delle bombe ci sono i democratici, alcuni dei quali famosi perché critici del presidente Donald Trump. "È un atto di terrorismo. Smettiamo di incoraggiare la violenza", ha detto il sindaco di New York Bill de Blasio ai giornalisti che gli chiedevano di inviare un messaggio al tycoon. "È un tempo caratterizzato da odio e divisione - prosegue riprendendo le stesse parole usate da Hillary Clinton ieri pomeriggio -, non ha senso esacerbarlo. Non incoraggiate l'odio" che porta le persone a "passare alla violenza".

NYT: "RUSSIA E CINA ASCOLTANO TELEFONATE TRUMP" - Intanto negli Usa scoppia una nuova polemica. Secondo il New York Times l'intelligence americana ha accertato che Russia e Cina ascoltano spesso le telefonate personali del presidente Trump. Intercettazioni agevolate dal fatto che il tycoon, nonostante i moniti degli 007, usa frequentemente il suo iPhone personale per le chiamate. Immediata la risposta dalla Cina: la ricostruzione del NYT è una "fake news". "Certe persone negli Usa non risparmiano gli sforzi per vincere il miglior premio per la sceneggiatura degli Oscar", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying. E dal Cremlino: "Si tratta di un altro esempio di teatro dell'assurdo", così Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo.