Roma, 3 gennaio 2025 – Cinque persone – quattro infermieri e un agente penitenziario – sono state prese in ostaggio dalla tarda mattinata di oggi nella prigione di Arles, nel sud della Francia. A sequestrarle è stato un detenuto di 37 anni, affetto da problemi psichiatrici, che si è barricato nell’infermeria della struttura con dei coltelli artigianali. Si trova in carcere per violenza sessuale e dovrebbe uscire nel 2031, dopo 18 anni di pena. Nel 2013 era stato segnalato come ‘radicalizzato’, ma l’azione di oggi non ha avuto nulla a che fare con il terrorismo: il movente sarebbe stato legato a una richiesta negata di trasferimento in un altro penitenziario.
Verso le 15 la crisi si è conclusa: il detenuto si è arreso e la vicenda si è conclusa senza nessun ferito. Sul posto, come segnalato dalla questura di Bouches du Rhone, sono intervenute delle squadre specializzate. I media locali hanno riportato che “il Raid (le forze speciali, ndr) è stato attivato dal prefetto di polizia, che sta monitorando da vicino la situazione”. Anche il ministro della Giustizia, Gerald Darmanin, è stato aggiornato sulla situazione: ha affermato di aver mobilitato i mezzi per porvi fine.
Al 1° dicembre, in Francia erano detenute 80.792 persone per 62.404 posti: un nuovo record secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero della Giustizia. Il sovraffollamento carcerario è una problematica endemica – con un tasso di densità del 129,5% – in cima alle priorità del ministro dell'Interno, Bruno Retailleau.