Venerdì 14 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Hamas libererà l’americano Alexander (e consegnerà 4 corpi con doppio passaporto). Israele: “Fanno guerra psicologica”

Netanyahu accusa i miliziani di voler creare attrito tra Tel Aviv e Washington, rilasciando il militare israelo-statunitense e le salme di altri 4 connazionali. I delegati israeliani lasciano i negoziati Doha

L' ostaggio israelo-americano Edan Alexander in una immagine diffusa dalla famiglia (Ansa)

L' ostaggio israelo-americano Edan Alexander in una immagine diffusa dalla famiglia (Ansa)

Tel Aviv, 14 marzo 2025 – Si incagliano le trattative per la nuova fase del cessate il fuoco a Gaza. Israele ha lasciato il tavolo dei negoziati a Doha, in Qatar, in polemica con Hamas che sarebbe impegnato in una “guerra psicologica”. A cosa si riferisce l’ufficio del premier Netanyahu? I miliziani palestinesi hanno annunciato che libereranno un ostaggio israeliano americano, il giovane militare Edan Alexander, e restituiranno quattro corpi di vittime con doppia cittadinanza, accettando “l’offerta” degli Stati Uniti. Una mossa che, secondo Tel Aviv, rientra in una precisa strategia: quella di creare attrito tra Israele e Washington. 

"Mentre Israele ha accettato il quadro dell’inviato statunitense in Medioriente Steve Witkoff, Hamas rimane fermo nel suo rifiuto e non si è mosso di un millimetro", accusa l'ufficio del premier, parlando di tentativi di “manipolazione” da parte di Hamas. Ma Tel Aviv ce l’avrebbe indirettamente anche con l’amministrazione Usa e nello specifico, con Adam Boehler, l’altro nviato in Medio Oriente, che si occupa nello specifico della liberazione degli ostaggi con passaporto statunitense. E’ con lui che Hamas avrebbe negoziato il rilascio di Alexander. Ma – sostiene il Times of Israel – l’operato di Boheler, è appoggiato dallo stesso Witkoff.  

Secondo il quotidiano, Israele accusa Hamas aver accettato solo a una parte della più ampia proposta di Witkoff, che prevederebbe il rilascio immediato di 10 ostaggi vivi, un cessate il fuoco fino alla fine della Pasqua e il rilascio di tutti gli altri ostaggi se si raggiungesse un accordo per porre fine alla guerra.

Da parte loro i miliziani hanno affermato di aver ricevuto ieri dai mediatori americani una nuova proposta per la seconda fase del cessate il fuoco e lo scambio tra gli ostaggi e i detenuti palestinesi e di aver risposto positivamente, dicendosi “pronti” a contrattare per una seconda fase di tregua. 

Netanyahu intanto prende tempo: il premier israeliano ha convocato per domani sera una riunione con i ministri nella quale saranno valutati i prossimi passi. Decisione che ha suscitato le proteste delle famiglie degli ostaggi, costrette ad altre “24 ore di inferno e sofferenza”.

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