Bruxelles, 22 marzo 2024 – A Bruxelles si respira una "atmosfera di guerra". Lo ha detto il primo ministro ungherese Viktor Orban, in una intervista da Bruxelles a Kossuth Radio. C'è una situazione di "spirale di guerra", ha sottolineato, aggiungendo che "è una strana sensazione venire dall'Ungheria a Bruxelles perché il nostro Paese sembra un luogo perfettamente normale dove si sviluppa un pensiero calmo e razionale".
"Questo – ha detto ancora – non è un videogioco. Questa è la realtà. La conseguenza di ogni decisione è che qualcuno potrebbe morire il giorno dopo. Ormai sono morte centinaia di migliaia di persone. Le decisioni qui creano vedove, orfani, vite rovinate e città distrutte" e "dobbiamo tracciare un limite da qualche parte".
Certo, le parole di Viktor Orban vanno inquadrate in relazione al personaggio, ma il suo intervento muove da una serie di considerazioni reali. Esponente della destra ungherese è probabilmente il leader europeo più vicino a Putin tanto da essere stato l’unico a complimentarsi con il leader russo per la sua recente elezione ed è anche l’esponente della Ue più fortemente critico nei confronti delle politiche (in generale) dell’Unione Europea. Detto ciò è da alcuni mesi che esponenti europei (anche di primissimo livello come il presidente francese Macron) “buttano lì” l’eventualità di schierare truppe occidentali in Ucraina (il primo ad averlo fatto era stato quasi un anno fa il capo di Stato maggiore dell’esercito Gb). E, parole a parte, l’esigenza di investire (e gli investimenti reali) per la Difesa sono in crescita un po’ in tutte le nazioni (non solo europee) come l’idea, e la necessità, di creare una forza di difesa europea.
"La cosa più allarmante è che due o tre mesi fa era impossibile immaginarlo, due o tre mesi dopo diventa una cosa normale. Ricordo che quando i tedeschi dissero che non erano pronti a inviare armi letali all'Ucraina, meglio equipaggiamento perfezionato, caschi... E ora dicono che la Germania dovrebbe trasferire all'Ucraina sistemi missilistici che possano essere usati per colpire fino a Mosca o, come minimo, fino in Russia", ha detto la radio Kossuth, intervista rilanciata dai media russi.