Roma, 31 maggio 2024 – L’Unione europea sarebbe “a pochi centimetri dalla distruzione”, impegnata a preparare la guerra con la Russia. Alza il tiro il premier ungherese Viktor Orban, affondando il colpo nel mezzo di un’Europa divisa sull’atteggiamento da tenere nel conflitto in Ucraina. Armi sì e armi no (da usare in territorio russo), truppe continentali da mandare al fronte o meno (la “linea rossa” secondo alcuni esperti), quanti aiuti inviare e a Kiev. Insomma, interventisti e pacifisti (o presunti tali).
Secondo Orban Bruxelles sarebbe entrata in una fase intermedia dei preparativi per la guerra con Mosca. Alla radio di Stato ungherese Kossuth il primo ministro sottolinea che “l'entrata in guerra non avviene in una sola fase”. Le sue dichiarazioni, pesanti come macigni, vengono riprese dalla Tass. “Ci sono tre fasi: discussione, preparazione e distruzione. Ora stiamo terminando la discussione e siamo nella fase di preparazione. Siamo a pochi centimetri dalla distruzione”, ha detto Orban.
Dichiarazioni che giungono all’indomani del via libera di Biden a Kiev all’utilizzo di armi americane per colpire la Russia. E che vanno contestualizzate all’interno di una campagna elettorale arrivata al rush finale in vista delle Europee. La strategia di Orban è palese da anni: da un lato il premier critica l'Unione e la disegna con la mano destra come una minaccia per l’Ungheria. Dall’altro, con la mano sinistra, accetta ingenti quantità di finanziamenti di Bruxelles, indirizzandoli verso i suoi alleati politici.
Lui, il più stretto alleato di Putin tra i 27, ribadisce che la Nato ''si sta avvicinando alla guerra'' ogni settimana di più. I piani per un maggior coinvolgimento dell’Alleanza in Ucraina sono ''assurdi come quelli di un vigile del fuoco che cerca di spegnere un incendio con un lanciafiamme''. E definisce ''preoccupanti'' i negoziati per l'invio di addestratori francesi in Ucraina, così come quelli per consentire all'esercito di Kiev di colpire obiettivi in Russia. ''E' assurdo che la Nato, invece di difenderci, ci trascini in quanto Stato membro in una guerra mondiale'', dichiara.
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Sempre oggi il leader di Budapest non ha mancato di esprimere – via X – il suo sostegno a Donald Trump, alle prese con l’ennesima bufera dopo essere stato condannato per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels. “L’ho conosciuto come un uomo d'onore – scrive Orban sul social di Elon Musk - . Come Presidente ha sempre messo l'America al primo posto, si è fatto rispettare in tutto il mondo e ha usato questo rispetto per costruire la pace. Lasciamo che il popolo si pronunci a novembre! Continui a combattere, signor Presidente!”.
Orban e le elezioni europee
Quasi scontato il successo di Fidesz, il partito di Orban, alle prossime Europee. Il premier è stato rieletto in Ungheria nel 2022 per la quarta volta consecutiva, continuando a governare il Paese con quell'atteggiamento che gli è tipico e che lo contraddistingue sin dal millennio scorso, quando nel 1998 prese la guida di un nuovo governo strappando alle urne lo scettro alla coalizione dei socialisti (Mszp) e dei democratici (Szdsz).
Anche in questa tornata Fidesz dovrebbe fare la voce grossa in Ungheria, anche se potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro. Non è un segreto che il premier ungherese non goda di buona stampa a Bruxelles, e proprio in questi giorni Politico lo ha messo nero su bianco: "Orban vuole mantenere il controllo di Budapest sul dossier dell'allargamento Ue. La risposta dei diplomatici: Continua a sognare".
Quella ungherese rappresenta anche una una sfida per l'Europa: la libertà di stampa, l’indipendenza della magistratura, la separazione dei poteri e altri principi democratici fondamentali sono stati indeboliti dal primo ministro e dal suo partito politico dominante. Bruxelles si trova ora a un bivio: inasprire le sanzioni per chi viola i diritti fondamentali, oppure perseguire una linea morbida? Il risultato delle urne potrebbe chiarire quale strada intraprendere.