Budapest, 6 ottobre 2023 – Ungheria e Polonia “stuprate dall’Ue”: il primo ministro ungherese si scaglia contro il nuovo patto sui migranti approvato a maggioranza qualificata, con il voto contrario di Budapest e Varsavia. Viktor Orban parla di “stupro giuridico”, spiegando così la metafora e il paragone: “Se vieni stuprato giuridicamente, forzato ad accettare una cosa che non ti piace, come si può avere un accordo? E' impossibile”. Il premier esclude ogni possibilità di compromesso ora “ma anche negli anni a venire”. “Avevamo deciso che su tale materia le decisioni sarebbero state prese all'unanimità”, lamenta Orban. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega polacco, Mateusz Morawiecki, che è in campagna elettorale. Ma il cancelliere tedesco rocorda che “in politica estera o in politica fiscale non può sempre esserci unanimità. Dobbiamo poter prendere decisioni a maggioranza qualificata”.
“Perché dovremmo piegarci al diktat di Bruxelles e Berlino? – si è chiesto retoricamente il capo del governo nazionalista populista – Non vogliamo una seconda Lampedusa in Polonia. Porrò il veto con fermezza". Proprio Morawiecki ha incontrato oggi in un bilaterale la premier italiana Giorgia Meloni, che invece plaude al risultato di sintesi raggiunto fra i rappresentati degli stati membri.
L’intesa trovata al Consiglio Ue in corso a Granada parla di solidarietà obbligatoria in caso di “crisi migratoria”, con ricollocamenti sostituibili da contributi finanziari per persona non accolta, in deroga al Trattato di Dublino che prevede che non si possa varcare i confini del Paese di prima accoglienza.
Centinaia di nuovi arrivi in Italia
Mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sollecita nuovi accordi come quello con la Tunisia, sono ripresi gli sbarchi nei porti italiani. Un barcone con circa 500 persone migranti a bordo sarebbe stato raggiunto da unità navali militari italiane a sud di Pozzallo.
La Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso della ong Medici Senza Frontiere (Msf) ha salvato 258 profughi, tra cui donne e bambini, che si trovavano su due imbarcazioni precarie. Alla nave è stato assegnato il porto di Salerno.
Le parole di Giorgia Meloni
La percezione del Patto della migrazione tra Italia, Polonia e Ungheria è “diversa per una questione soprattutto geografica”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Granada commentando il no di Varsavia e Budapest al capitolo migrazione della dichiarazione finale. “Abbiamo votato il Patto perché le nuove regole sono migliori delle precedenti ma io non ho portato questa priorità, è il dibattito di una vecchia percezione, la posizione nostra è diversa da Polonia e Ungheria per una questione geografica. Loro capiscono la posizione italiana, la loro posizione la comprendo perfettamente e non pregiudica il nostro lavoro”, ha aggiunto