Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Operazione di terra. Israele avanza in Libano. Soldati italiani nei bunker

L’esercito di Tel Aviv annuncia di aver avviato un’iniziativa "limitata e mirata". Battaglia nel Sud-Ovest. Nelle basi Unifil scatta l’allerta 3: misura precauzionale.

Operazione di terra. Israele avanza in Libano. Soldati italiani nei bunker

Si alza il fumo. in un sobborgo meridionale di Beirut dopo un raid aereo israeliano

di Aldo Baquis

TEL AVIV

Nel giorno in cui Israele ha esteso le operazioni nel Libano meridionale, inviandovi una quarta divisione, il premier Benjamin Netanyahu ha registrato un messaggio in inglese al popolo libanese: "Abbiamo eliminato – ha rivelato – non solo Hassan Nasrallah, ma anche il suo successore, e pure il successore del successore". In forma implicita, conferma la morte in un bombardamento a Beirut di Hashem Sefieddine, anche se l’esercito resta cauto.

Nei giorni scorsi Netanyahu aveva consigliato anche al popolo dell’Iran di scrollarsi di dosso il regime degli Ayatollah. Ieri è stato impegnato in consultazioni di un attacco aereo, che pare imminente, contro obiettivi in Iran in ritorsione al lancio di 200 missili balistici iraniani contro Israele. Il ministro della Difesa Yoav Gallant, che doveva partire ieri per una missione in Usa, è stato bloccato all’ultimo momento da Netanyahu, per frizioni interne col premier. A seminare imbarazzo e nervosismo tra Tel Aviv e Washington anche le rivelazioni di War, il libro di Bob Woodward. Secondo alcune anticipazioni, il presidente americano ha definito in privato Bibi "son of b..." (figlio di p...) e "bad f..king guy" (str...). Le parole sarebbero state pronunciate con un collaboratore nella primavera di quest’anno mentre il conflitto a Gaza si intensificava

Intanto il Libano va a fuoco. L’avanzata delle forze di terra israeliane, che finora operano a ridosso del confine, è stata preceduta da ordini di sgombero di decine di villaggi e della città di Nabatyeh, costringendo masse di persone a sfollare verso Beirut. In questa situazione caotica, che ieri ha coinvolto in particolare la fascia costiera a sud di Sidone, si sono create anche situazioni di anarchia. In una di queste è stata coinvolta una troupe del Tg3 attaccata senza un motivo apparente da un gruppo di persone adirate. L’autista libanese della troupe è morto per un infarto. Forte tensione anche per il contingente italiano dell’Unifil per il quale è stato decretato il ‘Livello 3’ di sicurezza, ossia il massimo. I militari indossano di continuo elmetti e giubbetti protettivi, e talvolta sono costretti nei bunker. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto al suo omologo israeliano Israele Katz di assicurare che in nessun caso i militari Unifil siano coinvolti nei combattimenti.

Ma intorno a loro le operazioni militari infuriano. Nel villaggio sciita di Marun al-Ras le forze israeliane hanno conquistato e poi distrutto una base sotterranea degli Hezbollah, a ridosso del territorio di Israele. Nel vicino villaggio di Marwahine l’esercito ha scoperto un tunnel scavato dagli Hezbollah che penetrava, di poche decine di metri, in territorio israeliano.

Ieri l’ex vice di Nasrallah, lo sceicco Naim Kassem, ha dichiarato che la sua organizzazione sostiene l’iniziativa del presidente del Parlamento Nabih Berri, leader del movimento sciita Amal, per un cessate il fuoco. Ma poco dopo Hezbollah ha anche lanciato 120 razzi contro Haifa, principale città nel nord di Israele. Alcuni razzi sono esplosi in due rioni, provocando danni materiali ma non vittime. L’obiettivo dichiarato dell’operazione israeliana nel Libano sud è smantellare le basi avanzate degli Hezbollah (dissimulate all’interno di abitazioni, nei villaggi di frontiera e sotto terra) per consentire poi il ritorno alle loro abitazioni degli abitanti dell’alta Galilea sfollati un anno fa per i continui bombardamenti dal Libano. Ma a otto giorni dall’inizio dell’operazione adesso anche i 400mila abitanti di Haifa sono esposti alla minaccia dei razzi. "Le operazioni in Libano dureranno settimane", prevedono i vertici dell’esercito.