Washington, 3 aprile 2024 – Israele l’ha definito un “tragico incidente”, conseguenza di “un errore di identificazione”. Ma il raid che ha ucciso 7 operatori umanitari a Gaza appare tutt’altro che una fatalità. Vediamo perché.
Il via libera dell’esercito
Innanzitutto va ricordato che il convoglio con i cooperanti di World Central Kitchen, l’organizzazione non governativa che fino a ieri distribuiva pasti agli sfollati della Striscia, stava percorrendo una strada concordata con le forze di sicurezza di Israele, un una zona ‘franca’ sottoposta al controllo dell’Idf. Aveva appena scaricato più di 100 tonnellate di scorte di cibo in un magazzino di Deir al Balah, nel centro di Gaza, e procedeva con i suoi tre mezzi (due Suv blindati e uno non blindato), bianchi, almeno due riconoscibili dal grosso logo ‘WCK’, lungo la via costiera Al Rashid, che secondo l’Ufficio dell’Onu è designata per il passaggio degli aiuti umanitari dalle autorità israeliane.
Tre attacchi separati
Secondo la ricostruzione di Haaretz, quotidiano israeliano, un drone ha sparato tre missili, uno dopo l’altro, ciascuno contro i tre mezzi di WCK. La CNN e il Washington Post hanno geolocalizzato i tre veicoli, dalle immagini e dai video circolati, rilevando che quando sono stati colpiti erano distanti l’uno dall’altro circa 2,4 km. Questo conferma che i mezzi con a bordo i 7 operatori umanitari sono stati raggiunti da attacchi separati.
E’ stato un raid di precisione
Chris Cobb-Smith, ex ufficiale di artiglieria dell'esercito britannico ed esperto di munizioni, parlando con la CNN ha affermato che i danni ai tre veicoli cono compatibili con l’uso "missili lanciati da droni ad alta precisione". I fori provocati sulla carrozzeria evidenzierebbero infatti detonazioni contenute.
Per esserne certi bisognerebbe analizzare frammenti di razzo. In ogni caso è “difficile credere” che quello che è successo sia stato un “incidente”. Il drone spara razzi, ha aggiunto, sarebbe stato usato con un drone di sorveglianza. Questo significa che le forze israeliane avrebbero avuto “visibilità totale”: impossibile non riconoscere il logo di WCK.
Israele sospettava la presenza di un terrorista?
Secondo quanto riporta Haaretz, che cita fonti della Difesa, l’esercito di Tel Aviv ha lanciato un attacco perché sospettava la presenza di un terrorista infiltrato. La sala operativa dell’Idf, avrebbe riconosciuto un uomo armato a bordo di un camion di cibo, e avrebbe ordinato di sparare alle auto “sebbene né l’uomo né il camion avessero lasciato il magazzino”. “Era notte e le condizioni erano complicate”, ha ammesso lo stesso Herzi Halevi, generale dell’esericito di Tel Aviv.
Israele ha detto di aver avviato un'indagine interna ma ha rifiutato di commentare le notizie e fornire dettagli. Per l’amministratore delegato della WCK, Erin Gore, è stato un “attacco mirato” contro civili.