Sabato 12 Ottobre 2024
GIOVANNI ROSSI
Esteri

L’esperto di diritto: “L’Onu non ha mezzi per fermare Israele”

Attacco a Unifil in Libano, il giurista Greppi: commesso un crimine di guerra

Roma, 12 ottobre 2024 – Per Edoardo Greppi, 71 anni, professore di diritto internazionale umanitario a Torino, il tentato sfratto dell’esercito israeliano alla missione Unifil in Libano – a colpi di armi da fuoco – rappresenta “una posta altissima”.

Quale?

“Ci sono tre piani. Militare, politico e di diritto. Su quello militare non entro. Gli altri sono forse ancora più pesanti e fortemente intrecciati”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto evoca “crimini di guerra”.

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Beirut, un'area bombardata da Israele (Afp/Ansa)

“E tecnicamente ha ragione, perché l’ordinamento internazionale tutela personale, basi, strumentazioni e mezzi delle missioni di pace. Chi li attacca per scelta compie un atto ostile e grave. L’articolo 8 dello Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale prevede infatti “la competenza a giudicare sui crimini di guerra, in particolare quando commessi come parte di un piano o di un disegno politico””.

I vertici militari e politici israeliani rischiano una nuova denuncia alla Cpi?

“Non è così semplice. A differenza del duplice procedimento a carico dei leader di Hamas per il 7 ottobre, e ai vertici politici e militari israeliani per la successiva risposta nella Striscia di Gaza, in Libano, relativamente al caso Unifil, manca un soggetto come l’Autorità nazionale palestinese che, avendo ratificato lo Statuto di Roma, consente la giurisdizione della Corte su iniziativa autonoma della Procura o degli Stati firmatari”.

Quindi l’attacco all’Unifil resterà impunito?

“Anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe richiedere l’apertura di un procedimento. Ma è facile immaginare che gli Stati Uniti, altro Paese non aderente alla Cpi (come Israele, Iran, Russia e Cina), in caso di scontro politico diplomatico paralizzerebbero il Consiglio con l’ennesimo veto”.

Ricapitolando la situazione?

“Possiamo riassumerla così: i contingenti dell’Italia e degli altri Paesi coinvolti nella missione Unifil sono protetti dal diritto internazionale, ma non esiste alcuno strumento che possa bloccare immediatamente altre eventuali azioni israeliane tese a ottenere spazio sul campo sottraendolo alle Nazioni unite”.

In un caso come questo la debolezza dell’Onu può diventare paradossalmente anche la sua forza?

“L’Unifil ha tutto il diritto di proseguire la sua missione in Libano. Ogni forzatura renderebbe infatti esplicita la partita in corso da molti anni tra chi crede nel multilateralismo, come l’Italia, e chi intende affossarlo”.

In base alla tesi che l’Onu non funziona come negli auspici dei costituenti?

“Lord Gladwyn Jebb, primo segretario pro tempore delle Nazioni unite, diceva già nel 1945 che l’Onu era solo uno specchio degli Stati aderenti. Se l’immagine che lo specchio riflette non piace, la colpa è degli Stati, non dello specchio”.

Israele classifica il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “persona non grata”.

“Ogni delegittimazione dell’Onu e dei suoi vertici, sul sentiero aperto da Donald Trump, non renderà il mondo migliore. Serve più multilateralismo, non meno”.