Roma, 6 marzo 2025 - Gli Stati Uniti continueranno a garantire un ombrello nucleare in difesa dell'Europa, vista la nuova linea politica del presidente Donald Trump? Se lo è chiesto il presidente francese Emmanuel Macron, e la risposta è stata: meglio essere preparati. Secondo il numero uno dell'Eliseo l'Europa è a un bivio e, parlando di una nuova era, Macron ha insistito che il Vecchio Continente debba pensare alla propria sicurezza, davanti a una Russia che sta diventando "una minaccia per l'Europa" e non solo per l'Ucraina. "Non possiamo rimanere a guardare", ha affermato il presidente francese in un discorso alla nazione. La soluzione, oltre ad aver rilanciato l'idea di peacekeeper europei in Ucraina, per Macron è la dissuasione nucleare, il cosiddetto ombrello atomico che potrebbe essere garantito dalla stessa Francia con altri alleati europei, tra cui il più importante sarebbe la Gran Bretagna. Una proposta già fatta da Friedrich Merz, probabilmente il prossimo cancelliere tedesco, giorni fa.

Zelensky grato a Macron
L'idea di deterrenza europea è piaciuta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ringraziato l'omologo francese: "Sono grato a Emmanuel Macron per la sua chiara visione e per gli sforzi congiunti per raggiungere la pace". Zelensky ha apprezzato anche l'offerta francese di una protezione grazie al suo armamento nucleare. "Apprezziamo profondamente la leadership e gli sforzi di tutti coloro che sostengono l'Ucraina e rafforzano le capacità difensive dell'Europa".
Mosca: Macron fuori dalla realtà
La Russia naturalmente ha criticato le intenzioni atomiche di Macron bollandole come fuori dalla realtà e contraddittorie alle precedenti, ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. "Ogni giorno fa delle dichiarazioni che sono completamente fuori dalla realtà e contraddicono quelle precedenti. Be', è un narratore".
Ma l'ombrello nucleare cos'è?
L'idea di ombrello nucleare inizia durante la guerra fredda quando, davanti alla minaccia dei missili nucleari sovietici, i paesi europei alleati della Nato avrebbero goduto di una protezione da parte degli Stati Uniti nel caso di una guerra nucleare. Washington forte del suo arsenale atomico avrebbe coperto l'Europa con un "ombrello" atomico, non una struttura fisica realmente esistente ma un codice teorico di norme strategico-militari preparato dal Pentagono e dal governo americano basato su una rete di elaboratori digitali collegati ad un circuito telematico satellitare per un'azione strategica automatica di risposta ad un eventuale attacco atomico da parte dell'Unione Sovietica nel Vecchio Continente.
Serve uno scudo nucleare europeo
Le 5.550 testate nucleari statunitensi avrebbero protetto l'Europa dalle 6.257 testate russe (Sulla carta: una guerra nucleare con l'impiego di tutte questa armi atomiche non lascerebbe vita sul pianeta). L'Europa di per sé, senza Nato, al momento potrebbe contare sulle 290 armi nucleari francesi e alle 225 del Regno Unito (Forze non integrate nell'Alleanza Atlantica), decisamente poco per spaventare Mosca. Così serve che l'Europa studi un proprio scudo nucleare così da garantirsi un certo livello di protezione senza gli Stati Uniti.
La Bmd non basta più
A oggi esiste la protezione offerta dalla Nato, la Bmd (Ballistic missile defense) in continuo aggiornamento dal 2010. La Bdm è coordinata dalla base di Ramstein in Germania e può contare su un controllo dei confini basato su radar, piazzati in vari Paesi, caccia di pronto intervento in basi romene e spagnole e navi che incrociano nei mari del Nord e del Mediterraneo. Ma la Bdm resta legata a doppio filo alla Nato e agli Stati Uniti.
Difesa Twister, impegnata anche l’Italia
L'Europa avrebbe in via di sviluppo Twister (Timely warning and Interception with space-based theater surveillance) finanziato dal fondo europeo per la difesa, che vede impegnati Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda e Finlandia per costruire un intercettore endo-atmosferico europeo (L'italiana Leonardo al 25%) per contrastare i missili cruise ipersonici, i caccia ipersonici e i missili balistici, ma non se ne parla prima del 2030, e in teoria avrebbe dovuto integrarsi nella Nato, ma ora non è più così evidente.
I missili ipersonici sono un problema
L'Europa potrebbe garantire abbastanza uomini e mezzi per fermare un'avanzata russa, ma difficilmente senza gli Usa potrebbe contrastare la potenza nucleare della Russia di Putin. La difesa missilistica europea ha il suo punto debole nei missili ipersonici russi come i Zircon, che gli risultano troppo veloci e non intercettabili. Inoltre missili simili li hanno anche la Cina e gli Stati Uniti, con le dovute contromisure, mentre Francia e Gb forse ci arriveranno solo entro la fine di quest'anno.
La Force de Frappe francese
L'ombrello nucleare che vorrebbe Macron potrebbe quindi accelerare quanto già in atto, e pensato fin dei primi giorni dell'attacco russo in Ucraina, ora più che mai attuale davanti il possibile passo indietro di Trump. Fino ad oggi però l'argomento difesa nucleare comune in Europa ha dovuto fare i conti con le pretese degli Usa e con i nazionalismi. Ora la Francia vorrebbe superare le barriere e le gelosie tra europei per concentrarsi su una difesa comune. Parigi potrebbe offrire la sua 'force de frappe', nata nel 1958 durante la Guerra Fredda.
La dissuasione nucleare di Parigi è organizzata in 2 componenti, una sottomarina e l'altra aerea, quest'ultima opera sia da basi terrestri che da portaerei. Mentre è stata abbandonata la via di terra basata sui missili IRBM del Plateau d'Albion e SRBM della Force Hadès.
La Francia conta sulla Force Océanique Stratégique (FOST), nata nel 1971, che conta di 4 sottomarini della classe Le Triomphant, ognuno 16 missili M51, sempre operativi con un sottomarino in perennemente in missione. Poi la Forces Aériennes Stratégiques (FAS) basata su 2 squadriglie di caccia Rafale, supportati da 14 aerocisterne C-135FR, dotati di 54 missili ASMP-A, anche questa componente è in allerta permanente. Quindi la Force Aéronavale Nucléaire (FANu), con 2 flottiglie Rafale M (versione monoposto per operazione dalle portaerei della Marine nationale), imbarcati sulla Charles de Gaulle e dotati di missili ASMP-A. Non sempre attiva, questa portaerei opera come complemento della FAS.