Giovedì 21 Novembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Esteri

Quegli oggetti recuperati dal Titanic: borse, profumi e bottiglie in vetro. Storie di vita riemerse dagli abissi

La Bbc nel caveau in Georgia: ci sono 5.000 articoli appartenuti ai passeggeri del transatlantico affondato. Come se dietro ogni pezzo ci fosse un volto. Ray, direttrice della collezione: "Nei fondali ancora tanti resti"

Il relitto del Titanic

Il relitto del Titanic

Roma, 18 agosto 2024 – L’«Inaffondabile» affondò il quinto giorno del suo viaggio inaugurale fra Southampton e New York, centrando un iceberg a largo di Terranova la notte fra il 14 e il 15 aprile 1912. Ma ci ha lasciato storie e oggetti che a distanza di 112 anni continuano a svelarsi. Probabilmente il Titanic avrebbe battuto qualsiasi record della traversata, eppure la sua fine ingloriosa, a cospetto delle attese che la White Star Line e tutto il mondo avevano, l’ha fatto diventare il transatlantico della leggenda, un’icona del Ventesimo secolo nonostante la morte, per annegamento o ipotermia, fra le 1490 e le 1517 persone in un bilancio impreciso per colpa di una procedura d’imbarco non proprio regolare.

Per la prima volta una troupe della Bbc ha potuto visitare il caveau segreto di Atlanta (Georgia) dove sono contenuti oltre cinquemila reperti recuperati al naufragio dalla Rms Titanic Incorporated, la società che ha in esclusiva dal 1994, con la sentenza di un tribunale statunitense, lo scopo di preservare la memoria del Titanic e di tutti coloro che vi hanno navigato. In questo periodo, per esempio, è in corso una mostra interattiva e in 3D in cui sono state ricostruite sale interne e scalinate, oltre a mostrare piatti decorati, gioielli e divise del personale. La stessa società sta organizzando un nuovo recupero di cimeli, ad esempio il sistema delle trasmissioni radio che dette l’Sos in quella controversa notte quando l’equipaggio non fece tutto nel migliore dei modi, inascoltando molti avvisi di pericolo provenienti da altri bastimenti che incrociavano nell’Atlantico settentrionale. E il comandante Edward J. Smith arrivò in plancia solo quando la situazione era precipitata.

Intanto, nell’enorme rifugio della memoria sono conservate cose particolari, che nel servizio della Bcc vengono illustrate da Tomasina Ray, direttrice delle collezioni. Per esempio una borsetta di coccodrillo, "piccola, molto bella e alla moda", appartenuta a Marina Meanwell, una modista britannica rimasta vittima del naufragio solo per caso: avrebbe dovuto imbarcarsi per gli Usa, dove l’attendeva la figlia rimasta vedova, sulla gemella Majestic che però non salpò e così fu "riprogrammata" sul viaggio della tragedia.

Altro reperto eccezionale il profumo contenuto in alcune fiale la cui essenza soddisfa ancora l’olfatto. Qui la storia è più triste: il proprietario, Adolphe Saalfeld, che viaggiava con una novantina di esemplari della sua merce, si salvò dopo avere preso posto su una scialuppa che partì, forse corrompendo il pilota, lasciando annegare donne e bambini. Infine una bottiglia di champagne ancora tappata e il cui contenuto sarebbe pagato a gran prezzo da molti collezionisti (ma la società non può vendere neppure un pezzo né dividerli): avrebbe probabilmente allietato un tavolo di prima classe. "In fondo all’Oceano, fra i resti del Titanic e il fondale – dice la Ray –, ci sono ancora molte bottiglie di vino e un sacco di stoviglie, perché il transatlantico si è spezzato vicino a una delle cucine".