New York, 11 aprile 2024 – E’ morto O.J. Simpson, ex giocatore di football americano e attore. Aveva 76 anni. A dare la notizia è Tmz. Secondo il tabloid statunitense Orenthal James Simpson era malato di cancro: si è spento ieri circondato dai suoi cari a Las Vegas, come annuncia il figlio sui social. Assolto per l’omicidio della moglie e di un amico, stava scontando una condanna a 33 anni per rapina a mano armata e sequestro di persona. Dal 2017 era in libertà vigilata.
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Non solo idolo sportivo: Simpson, stella dei Buffalo Bills prima e dei San Francisco 49ers poi, conobbe il successo anche grazie ai tanti ruoli televisivi e cinematografici: celebre la sua partecipazione nella trilogia “Una pallottola spuntata”. Seguirono controverse vicende giudiziarie.
L’accusa di uxoricidio e il ‘processo del secolo’
Nel 1994 fu accusato di aver ucciso l’ex moglie Nicole Brown e l'amico Ronald Goldman: fu arrestato a Los Angeles al termine di un inseguimento che fu trasmesso in diretta tv. Fu assolto un anno dopo al termine di un processo seguitissimo dai mass media, per questo ribattezzato il “processo del secolo”. Simpson fu difeso da un ‘dream team’ di avvocati, guidato dal defunto Johnnie Cochran, che riuscì a smontare le accuse. I magistrati puntavano a dimostrare il carattere violento dell’imputato, chiamando in causa le denunce per maltrattamenti da parte della moglie Nicole. Il movente del duplice omicidio sarebbe stata la gelosia. La strategia difensiva si basava sul fatto che chi indagava, il detective della polizia di Los Angeles Mark Fuhrman, si era reso protagonista in passato di commenti razzisti. I legali di Simpson tirarono fuori una registrazione in cui il poliziotto si scagliava contro i neri con pesanti insulti e affermava che quando c'è la certezza della colpevolezza “...in qualche modo le prove saltano fuori”. Chiamato come teste, l’agente si avvalse della facoltà di non rispondere. Così la prova ‘regina’, la presenza di guanti insanguinati in casa Simpson, perse credibilità. In Aula la difesa fece anche indossare quei guanti a Simpson: risultò che per lui la taglia fosse piccola. "If they don't fit, you must acquit” (“se non calza, devi assolvere”), , la frase pronunciata da Cochran in tribunale e divenuta celebre.
Il team di difensori riuscì anche a smontare il test del Dna sul sangue ritrovato su vestiti e sotto le unghie delle vittime, suggerendone la non completa attendibilità. Assolto in sede penale, al processo civile Simpson fu giudicato colpevole e obbligato a risarcire le famiglie delle vittime con 10 milioni di dollari.
Nel 2012 il serial killer Glen Edward Rogers, detenuto nel braccio della morte, avrebbe confessato al fratello Clay e a un criminologo di essere il vero autore del duplice omicidio. Il delitto sarebbe stato l’esito di un tentato furto di gioielli che lo stesso Simpson avrebbe commissionato al criminale. Queste presunte dichiarazioni non hanno mai avuto seguito.
La rapina a mano armata
Nel 2007, trasferitosi a Las Vegas, O.J. Simpson fu protagonista di un altro caso giudiziario. L’ex star del football avrebbe “fatto irruzione in una stanza d'albergo nel tentativo di recuperare cimeli sportivi che credeva gli fossero stati rubati – ricostruisce Tmz – . Si sarebbe presentato per affrontare il nuovo proprietario con un gruppo di scagnozzi al seguito, anche loro armati di armi”. Fu arrestato, processato e stavolta condannato per tutte le accuse.