Giovedì 24 Aprile 2025
GIOVANNI ROSSI
Esteri

Nuovo dietrofront di Trump. Smartphone e pc, via i dazi. Apple e Nvidia brindano

Il tycoon ottimista sui rapporti con Pechino: sono sempre andato d’accordo con Xi "L’allarme sul dollaro? La moneta americana resterà la valuta di riferimento".

Donald Trump (78 anni) alza il pugno mentre scende dall’Air Force One all’aeroporto. di Palm Beach

Donald Trump (78 anni) alza il pugno mentre scende dall’Air Force One all’aeroporto. di Palm Beach

Era solo uno scherzo? Una burla tariffaria per amici (suoi) e nemici (degli Stati Uniti)? Ecco il nuovo dietrofront: Donald Trump salva smarthpone, chip e Pc dall’incubo dei dazi reciproci. E subito un oceanico brindisi unisce le due sponde del Pacifico: quella asiatica, dove la tecnologia è assemblata, e quella americana, dove il prodotto asiatico (magari con marchio statunitense) diventa acquisto quotidiano. Tutti felici: in Cina, come nei quartieri generali di Apple, Nvidia e le altre quotate al Nasdaq. Dopo la corsa compulsiva agli acquisti nel timore di rincaro dei listini, ora a festeggiare sono soprattutto i consumatori. Perché da una stima di Contropoint Research, società di monitoraggio delle spedizioni globali, Apple aveva appena sei settimane di autonomia nelle scorte. E a inizio giugno, se non prima, la casa di Cupertino (così come il resto del mondo tech) avrebbe dovuto o abbassare i margini (con immediata ricaduta sulle performance azionarie) o aumentare drasticamente i prezzi (non meno di 200 dollari ad Iphone) per recuperare gli effetti dei superdazi contro Pechino & Co. Un aumento che per il pubblico avrebbe portato la firma di Trump, e solo la sua: è quindi perfettamente logica, dopo giorni di follia, l’ennesima retromarcia.

La pax commerciale con la Cina, tassata per tutto il resto al 145%, rimane lontana. "Sono sempre andato d’accordo con Xi, è un leader intelligente", si carica il tycoon. L’elenco dei prodotti esclusi dai superdazi comprende smartphone; Pc; lettori ottici o magnetici; macchine per la trascrizione di informazioni in forma codificata e la loro elaborazione; apparecchi per la produzione di dispositivi a semiconduttore o circuiti integrati; lampade portatili con fonte di energia propria; dispositivi per ricezione e trasmissione vocale; dispositivi di memorizzazione; dischi e nastri; monitor; diodi, transistor, semiconduttori fotosensibili; celle fotovoltaiche.

Trump resta sotto pressione per le accuse di insider trading mosse dall’opposizione democratica per il pubblico invito a comprare azioni a poche ore dal dietrofront tariffario che lui era l’unico a poter decidere. Il video in cui si congratula con alcuni guru di Wall Street per i guadagni esponenziali è un unicum. E così, nonostante il dollaro ai minimi sull’euro, continua a spargere ottimismo: "Siamo la valuta preferita. Lo saremo sempre", proclama dall’Air Force One prima di superare il check up sanitario annuale e un "test cognitivo con tutte le risposte esatte" (si vanta).

Gli esperti però restano vigili: "La politica caotica di Trump mette a rischio la posizione del dollaro come valuta rifugio", osserva Bert Flossbach dell’omonimo marchio tedesco di asset management. "Eccezionalismo americano" a rischio anche secondo Bob Michele, cfo di JP Morgan. Preoccupano soprattutto gli improvvisi sbandamenti dei Treasury. Con bond per 2mila miliardi di dollari da rinnovare solo quest’anno, a fronte di 29mila miliardi di indebitamento complessivo, il mercato sta inviando a Trump un messaggio molto chiaro: non tollererà altri colpi di testa.