Sydney, 11 ottobre 2022 - Quasi 500 balene sono morte dopo essersi arenate sulle spiaggie della Nuova Zelanda. Nello specifico circa 240 balene sono morte nelle remote Isole Chatham, a circa 840 chilometri al largo dell'Isola del Sud della Nuova Zelanda. Pochi giorni prima, invece, altre 215 balene si sono arenate a circa 40 chilometri al largo dell'isola di Rangiauria, appartenente sempre al gruppo delle Chatham e dove vivono meno di 800 persone.
UPDATE: Nearly 500 pilot whales confirmed dead in New Zealand strandings https://t.co/EoozlqusM1
— BNO News (@BNONews) October 11, 2022
Sui due episodi stanno facendo indagini i funzionari del ministero della Conservazione della Nuova Zelanda. Le balene sopravvissute - di cui non si conosce il numero - sono state sottoposte a eutanasia per risparmiare loro "ulteriori sofferenze", in quanto c'è il divieto di rimetterle a galla per il rischio di attacchi di squali sia al personale che ai mammiferi feriti. Gli esperti, in ogni caso, non sono in grado di spiegare le ragioni di questi spiaggiamenti.
Sadly, there has been a second mass stranding of pilot whales on the Chatham Islands, this time on Rangiauria/Pitt Island, about 40km south from the stranding over the weekend. Reports suggest up to 250 whales in this second stranding event. pic.twitter.com/WgrFSOrtE8
— Project Jonah (@ProjectJonah) October 10, 2022
Molti mammiferi marini, tra cui balene e delfini, sono soliti arenarsi al largo delle coste dell'Australia meridionale e della Nuova Zelanda, ma i motivi possono essere diversi: si ritiene, infatti, che questi incidenti possano essere causati da malattie, errori di navigazione, improvvisi cambiamenti di marea, inseguimento da parte di predatori o da condizioni meteorologiche estreme.