Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Notre Dame, svolta sulle cause dell'incendio. "Probabile corto circuito"

Lo comunica la polizia. Intanto, in attesa della ricostruzione, annuncia il rettore, sarà costruito "un luogo bello, un po' simbolico, attraente" per accogliere fedeli e turisti

Notre Dame de Paris, l'interno (LaPresse)

Parigi, 18 aprile 2019 - Svolta sulle cause dell'incendio scoppiato nella cattedrale di Notre Dame de Paris. "Molto probabilmente" è stato "un corto circuito" a far scoppiare il rogo. Così riportano i media locali, che citano fonti della polizia parigina. 

Intanto, in attesa della ricostruzione della chiesa sfregiata dalle fiamme, sul sagrato verrà realizzata una mini-cattedrale in legno, per accogliere i fedeli. Il rettore di Notre-Dame, monsignor Patrick Chauvet, spiega: "Voglio che sia un luogo bello, un po' simbolico, attraente". Intervistato dall'emittente CNews, Chauvet aggiunge che l'obiettivo è fare in modo che la cattedrale "resti sempre viva".

FOCUS - Cosa si è salvato dall'incendio

"Non bisogna dire che la cattedrale è chiusa per cinque anni, punto e basta - continua il rettore - Mi sono detto: perché non posso costruire sul sagrato una cattedrale effimera?". La sindaca di Parigi Anne Hidalgo "incoraggia" il progetto e ha accettato di mettere a disposizione "parte del sagrato".  La chiesa di legno sarà "un luogo di accoglienza dove ci saranno preti per potere parlare" e anche per accogliere i turisti e i "curiosi". Tutto questo, sino al completamento dei lavori di ricostruzione di Notre-Dame, tra cinque anni, secondo quanto promesso dal presidente Emmanuel Macron.

L'Osservatore Romano riporta che "restano forti preoccupazioni per il rischio crolli. Secondo il comandante dei vigili del fuoco, Gabriel Plus, 'c'è una minaccia sulle ghimberghe', i frontoni triangolari sui lati della cattedrale che una volta venivano sorretti dal tetto e che ora sono a cielo aperto. Secondo il parere di alcuni esperti, le ghimberghe potrebbero dunque essere in parte rimosse, per evitare che il loro crollo crei ulteriori danni, soprattutto al prezioso rosone".

"Papa Francesco verrà a tempo debito"

MACRON E IL PAPA - "Ho sentito al telefono il Papa. Naturalmente l'ho invitato a venire e verrà a tempo debito", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron parlando all'Eliseo davanti a circa 300 vigili del fuoco che hanno contribuito a spegnere l'incendio di lunedì sera alla cattedrale di Notre-Dame. Macron ha parlato al telefono con papa Francesco martedì pomeriggio, all'indomani del rogo. Martedì Bergoglio aveva invitato alla "mobilitazione di tutti" per Notre-Dame.

CAMPANE E PREGHIERE - Intanto in tutto il mondo ci sono iniziative di solidarietà per Notre Dame. A Belgrado le campane della basilica ortodossa di San Sava hanno suonato oggi per cinque minuti in segno di vicinanza ai cristiani francesi. Nel darne notizia, i media ricordano che le campane di Notre-Dame suonarono nel 1389 a sostegno dei cristiani, nonostante la sconfitta dell'esercito serbo a opera degli Ottomani nella epica battaglia di Kosovo Polje.

AIUTI DALLE MOSCHEE - E domani anche nelle moschee si prega per la cattedrale distrutta. Con l'hashtag #MoscheeperNotreDame i musulmani in Italia invitano a sostenere la ricostruzione di Notre Dame, e a intensificare la collaborazione interreligiosa e la convivenza tra le civiltà. A lanciare l'iniziativa sono le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e le comunità musulmane, le moschee, i centri culturali uniti nella Confederazione internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia) insieme al movimento Internazionale Uniti per Unire e le associazioni e Comunità aderenti che sono più di mille.

Come si legge in una nota, domani inoltre - Venerdi santo per i cristiani, e giornata di preghiera per i musulmani - tutti sono invitati a pregare per sottolineare la vicinanza dei musulmani a chi ha subito questa tragedia. "Non si ferma il nostro impegno a favore del dialogo interreligioso tra le civiltà dopo i successi internazionali di #CristianinMoschee e #MusulmaninChiesa, combattendo ogni forma di pregiudizio, discriminazione, razzismo, terrorismo, guerra alle religioni e alle civilta'" dichiara Foad Aodi, fondatore di Co-mai e Cili-Italia.