Roma, 2 dicembre 2024 – Milizie sostenute dall'Iran sono entrate in Siria dall'Iraq durante la notte e si stanno dirigendo verso il nord del Paese per dare manforte alle forze dell'esercito di Bashar al-Assad che combattono contro i ribelli: lo riportano i media internazionali, che citano due fonti dell'esercito siriano. “Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord”, ha dichiarato una fonte dell'esercito.
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Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conversazione telefonica hanno sottolineato l'importanza di coordinare gli sforzi nell'ambito del 'formato Astana', con la partecipazione della Turchia per risolvere la situazione in Siria. Lo riferisce il Cremlino, come riportano le agenzie russe. "È stato espresso sostegno incondizionato alle azioni delle legittime autorità della Siria volte a ripristinare l'ordine costituzionale e l'integrità territoriale del Paese, ed è stata sottolineata l'importanza di coordinare gli sforzi nel quadro del formato Astana con la partecipazione della Turchia", si legge nella nota.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che si terrà un nuovo incontro con gli omologhi di Turchia e Russia riguardo alla crisi siriana nel formato di Astana, ovvero la serie di colloqui tra delegazioni di Ankara, Teheran e Mosca per tentare di risolvere i problemi in Siria che si tengono a partire dalla fine del 2016. Araghchi ha detto che il processo di Astana "non dovrebbe essere fermato" e ha annunciato l'incontro durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo turco, Hakan Fidan, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Presto si terrà una conferenza (nel formato di) Astana", ha detto Fidan.
"Sono in contatto ogni giorno, ogni ora, con i vescovi, i religiosi, le religiose, i preti di Aleppo. In alcune zone c'è una calma sospetta, in altri posti sparatorie, poi cade qualche missile come accaduto ieri al Terra Santa College. La situazione è questa: è difficile". Lo dice il Nunzio del Papa a Damasco, il cardinale Mario Zenari. "Finora i ribelli hanno rispettato una loro promessa, chiamiamola così, di non toccare i civili ma la gente è rinchiusa a casa, ha paura, non ci sono autorità alle quali fare riferimento, gli uffici governativi sono stati abbandonati e i civili sono tra i due fuochi". Un appello? "Non dimenticate la Siria, purtroppo era scomparsa dai radar dei media, l'instabilità qui rischia di propagarsi".